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martedì 25 febbraio 2014

Che farà il premier Renzi sulle garanzie?

Nel discorso pronunciato ieri sera al Senato del premier incaricato c'è un passaggio forte sul credito:
Il secondo elemento che mettiamo immediatamente all’ordine del giorno è la costituzione e il sostegno di fondi di garanzia, anche attraverso un rinnovato utilizzo della Cassa depositi e prestiti, per risolvere l’unica reale, importante e fondamentale questione che abbiamo sul tappeto, che è quella delle piccole e medie imprese che non riescono ad accedere al credito.
 In pratica, che cosa intende proporre il nuovo Governo per aiutare le Pmi ad accedere al credito. Nuove sostanziose pietanze, o minestre riscaldate? Penso che dovremo aspettare l'insediamento del nuovo esecutivo per avere risposta. Rimanendo sulle congetture, vediamo come commenta oggi il Sole 24 ore.

Nel riepilogo a pag. 3 in alto, sotto il titolo "Credito e liquidità" si riporta:
Attuazione di tutte le misure adottate per rafforzare l'azione del Fondo di garanzia per le Pmi e i sistemi di garanzia, da allargare anche ai grandi progetti  di innovazione e ai mutui per la casa.
... e da qui niente di nuovo, si parla di attuare quanto approvato nella Legge di stabilità (vedi post). Però  a pag. 6 (in basso), Carmine Fotina, dopo aver vagliato (con cautela) la promessa di pagare in fretta i debiti della PA, interpreta così l'annuncio sulle garanzie alle Pmi:
Secondo il programma di Renzi la Cassa [Depositi e prestiti], con una differente operazione, dovrà entrare in campo anche sulle garanzie per le Pmi che accedono al credito. Le opzioni in questo caso potrebbero essere almeno un paio. Nei mesi scorsi in ambienti bancari erano circolate simulazioni su un ruolo diretto della Cdp, per affiancare o in parte sostituire quanto fatto oggi dal Fondo centrale di garanzia. Già pronta invece, ma anche in questo caso in attesa di un decreto attuativo dell’Economia, una norma che permetterebbe a Cassa depositi e prestiti di acquistare titoli emessi nell’ambito di cartolarizzazioni di crediti verso Pmi, applicando anche in questo caso la garanzia dello Stato con eventuali perdite coperte dal Fondo centrale.
... e l'ultimo punto era presente nella legge di stabilità. Dovremmo concludere che, in materia di credito e garanzie, Renzi raccoglie il testimone da Letta, incaricandosi di attuare misure già decise dal precedente esecutivo (che le aveva ribadite nel suo canto del cigno, il programma-manifesto  "Impegno Italia", dove prometteva anche un aumento della dotazione del Fondo Pmi).

Pare allora che non ci siano in vista grosse novità. O no? Forse il nuovo Governo farà sua la proposta di maxi-fondo sul credito alle Pmi sponsorizzata dalle grandi banche? Mah, con i problemi di copertura che dovrà affrontare con le misure nuove sul lavoro, penso che non potrà largheggiare sugli aiuti al credito. Vedremo.
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