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sabato 2 febbraio 2013

Equity crowdfunding: riunione in CONSOB e questionario

Seguo a distanza, da quasi un anno, il tema del crowdfunding. Il 1° febbraio la Consob ha convocato una riunione (pardon, un hearing) per confrontarsi con gli operatori in vista della definizione delle normative che regoleranno questa forma di raccolta semi-regolamentata di capitale di rischio, inserita nel pacchetto di misure del decreto legge n. 179/2012 (c.d. “Decreto Crescita-bis”) per la promozione di startup innovative.

Per “crowdfunding” sin intendono genericamente le modalità attraverso cui si realizzano o si facilitano i finanziamenti di iniziative e progetti imprenditoriali mediante l’utilizzo di portali on-line rivolgendosi ad una folla indistinta (crowd) che può partecipare anche con contributi di modesta entità. Il citato Decreto Crescita ammette in Italia questa forma di fund raising per offerte di valore inferiore a 5 milioni di euro (il limite sopra il quale è obbligatorio il prospetto). Inoltre, i portali autorizzati devono trasmettere gli ordini di sottoscrizione degli strumenti finanziari offerti esclusivamente a banche e imprese di investimento.
L'Italia è il primo paese che ambisce a darsi una disciplina organica di questa attività, sviluppatasi negli USA (e promossa dal JOBS Act di Obama). La Consob ha diffuso già il questionario (lo trovate in questo archivio zip in italiano e in inglese) nel quale chiede agli operatori interessati pareri e consigli per trovare il giusto equilibrio tra rigore delle regole e delle tutele e snellezza, dal quale dipendono la sicurezza e la praticabilità della nuova piattaforma.
Il tema è affascinante e non è semplice da valutare. Vi consiglio di leggere questo post di Gianluca Dettori (fondatore nel 1999 del portale musicale Vitaminic) e molto attivo nel gruppo di lavoro del MiSE sulle startup innovative guidato da Alessandro Fusacchia. Il giudizio di Dettori sullo strumento è molto positivo e rassicurante. E', naturalmente, il punto di vista delle imprese che sperano di utilizzare i portali di crowdfunding per raccogliere capitali. Però è un'opinione che merita di essere ascoltata, perché si tratta di una cosa nuova, e non è scontato capirne lo spirito venendo da fuori, da quella che si chiamava old economy. Cito per questo un passaggio del post:
Il crowdfunding funziona in quanto sfrutta la potenza dei social media per garantire trasparenza e controllo sociale, l’uso della cosiddetta crowd intelligence. Per capire di cosa parlo, basta guardare alle esperienze pluriennali di siti come Kickstarter (320 milioni di dollari raccolti l’ultimo anno e nessuna frode rilevata), o l’esperienza ormai decennale di piattaforme di ecommerce come eBay o Amazon. La combinazione di meccanismi di feedback e rating da anni testati e funzionanti del mondo online accoppiati con la pervasività dei social media sono il più potente strumento di controllo sociale che consente al crowdfunding di funzionare in modo così efficiente e snello a garanzia dei risparmiatori.
Va inoltre sottolineato che attualmente le campagne di crowdfunding, sono sottoscritte in modo prevalente da persone nella rete sociale dell’imprenditore o dell’azienda che si presenta sul mercato.
 Interessante: il passaggio su piattaforma social fa funzionare il finanziamento delle start up (di quelle piccolemeglio dei canali professionali (fondi di private equity, banche d'investimento, Alternative Investment Markets). Tutti ricordiamo i bidoni clamorosi passati al mercato nella bolla Internet di fine anni novanta. Bene, pare che il crowdfunding contenga gli anticorpi contro il ripetersi di quegli abusi. In primo luogo è un canale che muove numerosi apporti di piccolo valore unitario. In secondo luogo, non dà un'immediata liquidabilità dell'investimento: chi mette i soldi sale sul treno della startup e ne segue le sorti, i soldi si riprendono quando il progetto di business avrà dato frutti provati e sarà in grado di generare cassa in eccesso, quindi restituibile. Non dovrebbe esserci il rischio di schemi Ponzi, che passano titoli di società fasulle ai secondi arrivati assicurando lauti guadagni ai primi entrati. Si badi bene: è passato troppo poco tempo per dire che lo schema è a prova di furbi. Però conforta il fatto che i lestofanti non ci siano buttati sopra fin dall'esordio. In Italia ci sarà da avere doppia attenzione per la grande intraprendenza e sagacia tecno-legale che pare caratterizzare i business finanziari della criminalità organizzata (pensiamo all'uso spregiudicato delle finanziarie 106 e dei confidi).
Stiamo a guardare con molta attenzione, quindi. Il progetto italiano riguarda soltanto un tipo speciale di imprese, le startup innovative, e richiede che siano accompagnate da un investitore professionale. Sebbene il concetto di novità (anagrafica e di business) possa essere stirato fino a coprire settori maturi, senza dubbio questa riserva limita la potenziale diffusione della piattaforma, secondo Dettori.
Condivido questo suo rilievo, e aggiungo che c'è un buon motivo per non limitare, anzi, per allargare il campo di applicazione del crowdfunding: come ho fugacemente accennato qui, nell'era di credito contratto in cui siamo entrati (e resteremo per molto) è vitale avere canali alternativi, meglio ancora se basati su capitale di rischio. Il passo citato sopra dice appunto che i soldi veicolati da questi portali provengono da soggetti vicini. La vicinanza che nasce sul social network, spesso è la proiezione di conoscenze familiari, amicali o di lavoro che poi "contagiano" altri soggetti con meccanismi di passa parola e di accreditamento reciproco.
Io non sono certo che la rete di contatto "hard" fondata su rapporti associativi, catene di fornitura, ecc vada spontaneamente evolvere in una piattaforma di equity financing 2.0. Però idee del genere stanno circolando (ne ho letto nel Twitter di Confartigianato Varese, ad esempio). Nella sala macchine della finanza delle Pmi (scusate l'insistenza) c'è una mole di lavoro da fare per far funzionare meglio la quotidianità (cash management, controllo economico-finanziario). Guai se qualcuno comincia a dire "Il crowdfunding, fantastico, perché non lo facciamo, risolverà magicamente tutti i problemi!" e sotto rimangono macchine arrugginite che sferragliano e poveri galeotti che remano quando i motori vanno in avaria.
I fighettoni entusiasti lasciateli alla reception, a meno che imparino qualcosa di veramente utile.
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