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martedì 22 gennaio 2013

CooperfidiNet: i confidi della cooperazione fanno sinergie con un contratto di rete

Ferruccio Vannucci, DG di Cooperfidi Italia, mi ha segnalato un'interessante iniziativa dei tre maggiori confidi italiani del settore cooperativo: la creazione di CooperfidiNet, un accordo di collaborazione strategica formalizzato come contratto di rete (vedi comunicato ripreso dal Quotidiano Nazionale, l'avevo anticipata su Twitter).

I tre confidi promotori sono Cooperfidi Italia, Cooperfidi Trento (entrambi iscritti nell’elenco speciale degli intermediari finanziari vigilati da Bankitalia, ex. Art. 107 del T.U. bancario) e Fidicoop Sardegna. Il primo nasce da un ambizioso progetto di confidi nazionale unico della Cooperazione promosso da Agci, Confcooperative e Legacoop. Il secondo (che conosco da vicino) non ha aderito al primo per il suo particolare ruolo non solo nei confronti della Cooperazione Trentina, ma anche delle aziende agricole. Tra l'altro ha una ricchissima dotazione patrimoniale alimentata da apporti provinciali, e capisco che non fosse scontato condividerla con una struttura nazionale. Presumo che ragioni analoghe abbiano giocato nel caso di Fidicoop Sardegna.
Ora, queste tre importanti realtà hanno deciso di cogliere sinergie non ottenute con la fusione hard creando una piattaforma di collaborazione strategica basata su un contratto di rete. Ricordo che questa soluzione di integrazione flessibile conta diverse sperimentazioni tra i confidi, tutte del 2012, puntualmente riprese sul blog: Macerata e Fermo in aprile, Api Veneto Fidi e Artigianfidi Vicenza in giugno,  Cofiter in agosto.
CooperfidiNet nasce per realizzare un sistema di monitoraggio delle garanzie rilasciate, anche avvalendosi di reti e sistemi esterni (ad esempio le associazioni di rappresentanza delle cooperative con le loro articolazioni territoriali e settoriali) che assistono le imprese clienti. Penso che qui si intenda la sinergia con i servizi di consulenza contabile e gestionale resi dalle federazioni territoriali. Inoltre, verrà presto formalizzata una proposta di collaborazione ad Unioncamere (presumo per attingere ai dati del Registro delle imprese, o forse a contributi per l'erogazione di servizi professionali).
CooperfidiNet intende costituire una risposta al momento difficile per il sistema dei confidi: la riduzione degli impieghi delle banche ed il conseguente calo della domanda da parte delle imprese, determinati dalla crisi, si traducono in minore lavoro per i confidi ed in minori entrate da commissioni.
Tra gli altri obiettivi del programma formalizzato nel contratto di rete, la predisposizione di protocolli e convenzioni con il sistema creditizio per ottenere le migliori condizioni di accesso al credito in favore dei soci e per poter disporre delle informazioni utili ad un efficace monitoraggio delle garanzie rilasciate; la negoziazione comune con il sistema creditizio per conseguire la migliore remunerazione della liquidità depositata ed il riconoscimento formale del rating delle cooperative.
Il contratto di rete è un veicolo molto flessibile. Funziona bene quando i partecipanti formano un team di progetto affiatato ed equilibrato, oppure quando tra di loro si riconosce un soggetto "propulsore" che guida gli investimenti nelle strutture, nelle conoscenze e nelle risorse da mettere a fattor comune. Qualunque sia la ricetta di CooperfidiNet, auguro il pieno successo di questa iniziativa ai tre direttori generali, che conosco personalmente o tramite il blog: il citato Ferruccio Vannucci di Cooperfidi Italia, Claudio Grassi di Cooperfidi Trento, e Riccardo Barbieri di Fidicoop Sardegna.
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2 commenti:

Sapio ha detto...

"Il riconoscimento formale del rating delle cooperative".
Cosè? Che riconoscimento pretendono?

Anonimo ha detto...

Una piccola rete a torre di babele.