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venerdì 30 novembre 2012

Galullo: un confidi per sostenere le aziende sequestrate alle mafie

Roberto Galullo, reporter del Sole 24 ore sul fronte della lotta alla criminalità organizzata, in questo articolo commenta la difficile situazione delle attività d'impresa sottratte dalla legge alle organizzazioni mafiose. Tra le mille difficoltà (costo del lavoro che esplode per la regolarizzazione delle posizioni in nero, fornitori che tagliano i rapporti, intimidazioni, ecc.), c'è anche la mancanza di liquidità.

Se ne è parlato oggi a Roma nel corso del 2° congresso nazionale dell'Istituto nazionale degli amministratori giudiziari (Inag).  Come afferma il presidente dell'Inag Domenico Posca, "tra le aziende sequestrate in Italia, circa la metà sono inattive. Tra quelle attive, circa 600 sono in fase di liquidazione, le altre sono tenute in vita dagli amministratori giudiziari. [...] L'amministrazione giudiziaria di queste aziende operando nella piena legalità con difficoltà, mantiene l'equilibrio economico finanziario dell'impresa per tutelare i livelli occupazionali e produttivi".
Le proposte vanno dalla creazione di un Confidi per l'erogazione dei finanziamenti o per fornire garanzie alle aziende sequestrate, alla moratoria fiscale, passando attraverso la sospensione del versamento dei contributi da sei mesi ad un anno per favorire il sostenimento dei costi per la legalizzazione dell'impresa. Il tutto però richiede l'avvio dell'attività dell'Albo degli amministratori giudiziari.
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