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venerdì 17 febbraio 2012

Seminario Assoconfidi-Fondo centrale tenuto il 15/2

Su segnalazione di un gentile visitatore, do notizia di un seminario organizzato il 15 febbraio scorso da AssoConfidi e dal Mediocredito Centrale sul tema delle procedure per l'attivazione della garanzia (liquidazione perdite) e modalità di effettuazione dei controlli documentali del Fondo di Garanzia PMI.
L'evento ha visto una cospicua partecipazione da parte del mondo dei confidi. E' un buon segnale che ci siano occasioni di confronto come questa.

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12 commenti:

Manulia ha detto...

Peccato che,come già mi avevano da più parti riferito, il messaggio che mi pare sia passato è che ottenere la liquidazione delle perdite sia, all'atto pratico, di fatto impossibile per un confidi.
Molti degli step previsti, infatti, sono assulutamente al di fuori del controllo di questo ente che, però, ne paga le conseguenze (ovvero si vede precludere la via per la liquidazione).
Complimenti per il sito!

Anonimo ha detto...

Grazie, Manulia, per le parole gentili. Spero che molti degli ostacoli alla liquidazione delle perdite si possano rimuovere con procedure più rigorose ed efficienti. Serve collaborazione tra banca e confidi, per lavorare bene nel comune interesse. Se c'è un comune interesse.
Per me c'é.

enrico ha detto...

Ero presente all'evento, in rigoroso silenzio, impegnato ad ascoltare e valutare gli interventi. Doveva essere per me occasione di ricerca di alcune conferme e le ho trovate TUTTE. Ve ne offro una valutazione, sottolineando sempre che si tratta della mia personale visione della cose, influenzata da una frequentazione direi quotidiana delle 'cose del Fondo di Garanzia'.

L'impressione che ne ho ricavato ha confermato tutte le mie più tragiche opinioni (che hanno raggiunto l'apice quando un dipendente di MCC in platea, per il vero apparsomi estremamente ragionevole e competente, ha dato una risposta sensata e sorretta da motivazione logica ad un intervento di un rappresentante di un confidi siciliano, ma è stato immediatamente contraddetto da una responsabile di MCC stesso seduta al tavolo dei relatori).
Dalle prolusioni dei relatori (per alcuni di essi si potrebbe dire che un cadavere ha più ... verve) ho ricavato l'impressione di una scarsa dimestichezza con la materia di cui si occupano e quasi quasi (oso ?) una totale mancanza di sicurezza nell'esposizione, che poteva sembrare dettata dall'ignoranza delle cose che raccontavano (cosa che so bene non essere vera, ma questa è l'impressione che hanno ricavato anche i miei vicini).

Ad un certo punto, dopo che si è parlato di regole che sarebbero (sono?) stringenti e che vincolano l'attività del gestore, un altro dei relatori ha concluso che non c'è nulla di certo e che tutto va valutato 'caso per caso', mandando così implicitamente a farsi benedire l'omogeneità ed uniformità di comportamenti, per sostituirla con il criterio della 'improvvisazione'. Addirittura ad un certo punto qualcuno ha detto che loro (lo staff di MCC) valutano la "diligenza e la congruità" di quanto viene loro sottoposto dai confidi, due elementi di valutazione che sono quanto di più soggettivo (e di meno oggettivo) possa esistere.

Un paio di chicche meritano di essere raccontate.
Per controllare il numero di dipendenti di una PMI le regole (peraltro sbagliando) chiedono di acquisire il (al singolare, cioè uno) DM10 di un detereminato mese della PMI stessa. A loro uno solo non basta, perché ne vogliono 12.
Però, se si tratta di una PMI senza dipendenti (quindi non c'è il DM 10) loro si accontentato di una dichiarazione sostitutiva di notorietà, ma solo se la PMI è ditta individuale o società di persone. Se invece è una società di capitali, l'autodichiarazione non va bene (e perché ? ... boh, non si sa...).

Attendevo tuttavia i relatori al loro compito più arduo: cioè quello di illustrare con trasparenza alla platea tutte le 'fregature' (perdonatemi, ma io le chiamo così) che sono nascoste nelle regole dettate per la controgaranzia. Ebbene il risultato è stato ... sconcertante. Il tema è stato totalmente sfumato e sminuito (credo con deliberata volontà di farlo), tanto quasi da renderlo inesistente.

In conclusione, così come nella religione c'è Cristo e l'anticristo, alla fine di questo Seminario occorrebbe fare un Anti-seminario dal titolo << Fondo di Garanzia: tutto quello che avreste voluto sapere, ma che non vi hanno mai raccontato >>. E scusate se mi sono dilungato.

P.S. Confermo di aver raccolto da più d'un partecipante la lamentela che il Fondo, al momento clou, non c'è più (cioè .... non paga).

Anonimo ha detto...

E se questo contro-convegno si facesse veramente in modo da raccogliere lamentele da inviare al MISE?

Anonimo ha detto...

Organizzando il workshop, AssoConfidi e MCC hanno fatto un passo per affrontare i malumori diffusi tra confidi rispetto alle procedure di attivazione delle contro-garanzie. Stando alle impressioni raccolte qui (da Enrico, e non solo) si è persa un'occasione. Mi dispiace molto di questo.
Faccio un'affermazione ingenua: il problema si può e si deve risolvere consensualmente.
Primo. La documentazione richiesta da MCC deve essere raccolta e condivisa tra banca e confidi in maniera precisa e con sistemi efficienti di acquisizione, trasmissione e archiviazione. E' un "di cui" della procedura di istruttoria coordinata banca-confidi, che da tempo vorrei si allineasse a standard di sistema (abbiamo riaperto il tavolo XBRL Italia sulla PEF, e dovrebbe esserci un incontro con le Federazioni dei confidi, ma si procede ancora con molta, molta cautela). Ancora meglio sarebbe avere un portale informativo per le Pmi, gestito come un'estensione del Registro imprese, dove utenti autorizzati potessero fare interrogazioni mirate sui dati anagrafici, contabili, previdenziali, statistici, con la garanzia che dietro ci sono rilevazioni o segnalazioni ufficiali (come i DM10). E' un'altra idea che ho lanciato tre anni fa. Se ci pensate, è ridicolo che pacchi di carta (o di file scannerizzati) viaggino tra banche, confidi e MCC quando tutti e tre potrebbero agevolmente consultare un archivo unico.
Secondo. la documentazione richiesta da MCC deve essere ragionevolmente utile per valutare la regolarità dell'istruttoria e la congruità della valutazione del rischio. Forse si può semplificare.
Terzo. Il rigore applicato da MCC nel controllo documentale è un modo per sanzionare comportamenti non corretti da parte di alcuni confidi, o banche. Se questi comportamenti ci sono (non ho elementi per dirlo) andrebbero censurati in modo diretto ed esplicito da parte del Comitato di gestione.
Concludendo. Il Fondo centrale rimane un pilastro del sistema di finanziamento delle Pmi. Può essere soltanto un dispositivo pubblico di abbattimento degli assorbimenti patrimoniali (analogamente, l'adozione dell'approccio IRB può essere un analogo dispositivo di mercato).
Oppure può essere un sistema efficiente di selezione, pooling, e assicurazione del rischio, da cui gli assicurati che si comportano bene sanno di poter ottenere indennizzi in termini equi e certi.
Perché sia la seconda cosa, occorre fare una strategia, condividerla e investire molto per realizzarla. Se uno obietta che c'è la crisi, il sistema comunque funziona e non c'è trippa per i progetti ambiziosi, allora teniamoci la prima cosa, avremo il contrassegno assicurativo da esporre sul parabrezza, ma alla denuncia di sinistro ci sarà da penare.
E dobbiamo tenerci anche le lamentazioni permanenti. Dall'una e dall'altra parte. Come in un circolo pensionati col campo di bocce dissestato e la toilette fuori servizio.

Sapio ha detto...

E se organizzassimo un convegno per raccogliere proposte come quelle di Luca da esporre al MISE?
Io mi offro di organizzarlo a Roma. Chi è d'accordo me lo scriva in modo da verificare il consenso. Il titolo potrebbe essere "Migliorare il rapporto fra FCG, Confidi e Banche".

Anonimo ha detto...

Ero presente al Convegno e confermo in toto la decsrizione che ne ha fatto Enrico in un precedente post. Siamo tornati a casa con una sola certezza e cioè che c'è alcuna certezza dell'attivazione della controgaranzia rilasciata a valere sul FCGPMI poichè il Gestore interpreta la normativa, peraltro già lacunosa, a suo piacimento. Occore quindi subito una riforma organica delle Disposizioni Operative del FCGPMI.

Felice ha detto...

Il seminario non è stato eccelso, eppure riveste grande importanza il fatto che ci sia stato un confronto.
La speranza è che - attesa la delicata congiuntura economica, intrisa d'alea - si succedano, con una buona frequenza, altri eventi utili ad individuare soluzioni chiare e condivise per una migliore operatività.
In buona sostanza - da quanto ha inteso chi scrive - il Fondo non fa eccezioni se non vengono rispettate le tempistiche indicate nel manuale, viceversa, se il problema è rappresentato dalla documentazione, si valuterà caso per caso.
Sulla stessa linea d'onda di Luca e Sapio, ritengo che bisogna dare una maggiore qualità al sistema "FCG-Confidi-Banche", attraverso continui INCONTRI volti a dirimere dubbi e problemi.

vincenzo ha detto...

Premetto che il mio intervento non è denigratorio, sono convinto però che il personale non ha formazione o è troppo formale e lacunosa, quasi da chiachierata nel corridoio o davanti al distributore del caffè. Mi chiedo altresì, come presidente del Fondo e direttore del soggetto gestore, non sentano l'esigenza di prendere in mano la situazione. Per me lo scenario è questo: il Presidente essendo di nomina politica si tiene stretta la poltrona è fa in modo che le commisioni si riuniscano per prendere l'agognato gettone di presenza. Il direttore pensa che se la situazione sta bene al Fondo perchè cambiare!!!! Come abbiamo avuto modo di vedere negli ultimi 30 anni questa è la sola ragione perchè le cose non funzionano, e pazienza se il buco delle garanzia si allarga a dismisura. Vorrei fare un appello al Professore Erzegovesi, potrebbe dire una parolina agli zelanti funzionari di Banca d'Italia, così si accorgono che il problema dell'escussione della garanzia,oggi è un problema domani potrebbe essere una catastrofe, perchè qualcuno mi smentisca, i confidi e le banche continunano a richiedere l'intervento del Fondo.

enrico ha detto...

@Luca voglio dire di non rammaricarsi perché non si può parlare come di una occasione di confronto ... mancato. L'introduzione al seminario infatti è stata chiara: oggi non si fanno discorsi politici o filosofici; oggi abbiamo il piacere di avere ospiti i tecnici di MCC i quali, in quanto tali, illustreranno gli aspetti relativi ad attivazioni di controgaranzie e controlli documentali. Ed il messaggio implicito (almeno quello che ho capito io) era "astenetevi da critiche o improperi perché loro non ne sono responsabili". Cosa di cui peraltro non sono per nulla convinto. Comunque, non era e non intendeva essere un dibattito, ma piuttosto una cosa scolastica di carattere informativo.
Il dibattito, sempre limitato al tema introdotto ovviamente, avrebbe potuto esserci nella session Q&A, ma lì si è forse rasentato il ridicolo dove, come detto, un dipendente MCC in sala forniva una risposta sensata, ma veniva smentito da un relatore; un relatore non sapeva rispondere e ne chiamava in causa un'altro; su alcune domande si sono riservati la risposta perché lì non erano in grado di darla ... e così via.

@Felice - Tu scrivi << ...In buona sostanza - da quanto ha inteso chi scrive - il Fondo non fa eccezioni se non vengono rispettate le tempistiche indicate nel manuale, viceversa, se il problema è rappresentato dalla documentazione, si valuterà caso per caso. >> e correttamente dici che è quello che hai inteso. Io non so quale e quanta esperienza di controgaranzie del Fondo tu abbia, ma posso testimoniare ai lettori del blog di 'non scherzare' con i termini dato che, appena un termine viene 'bucato', verrà sicuramente contestata l'inefficacia della controgaranzia. Ma non solo. Cosa ancora più grave è che l'inefficacia verrà contestata al confidi solo quando il confidi avrà chiesto il rimborso al Fondo (e quindi dopo che avrà pagato la banca) con la conseguenza che, da un lato il confidi paga la banca, e dall'altro non riceve alcun rimborso e, trattandosi fino a poco tempo fa del 90%... (è stato chiesto al Fondo di dare pareri preventivi, in modo da poter aiutare il confidi nel rapporto dialettico con la banca, ma si sono rifiutati). Quindi occhio alle sorprese, prima di pagare la banca.

@Vincenzo condivido il tuo pensiero, ma è solo una causa (e forse neppure la più piccola, a ben vedere) del problema. Magari, in altri termini, si potrebbe dire che c'è una mancanza di controllo e di controllori su quello che fanno al Fondo. Quello che io penso è che qui siamo di fronte ad un problema di "cultura". Mentre la cultura della garanzia gestita dallo Stato dovrebbe basarsi sul principio della massima affidabilità (fermo restando che non mi devi truffare, visto che io sono lo Stato), qui tutta l'infrastruttura disciplinare che è stata creata ha prodotto l'effetto della massima inaffidabilità che, si badi bene, non è una cosa voluta dallo Stato, ma imposta direttamente da MCC, giacché (non nascondiamoci dietro un dito) è MCC che dispone e prepara tutto (ed il Comitato di gestione ratifica e basta).

Anonimo ha detto...

Allora mi chiedo quale valore ha la tanto ostentata garanzia "forte" prestata dai Confidi in quanto avvalorata dalla controgaranzia del Fondo ? I principali Confidi, Eurofidi per primo visto che senza non garantisce, si riempono la bocca del valore di tale forma di mitigazione. Mi auguro che per la stabilità del sistema Banca d'Italia possa presto dire la sua.

Anonimo ha detto...

Dalla ricchezza dei commenti noto che il tema è molto sentito.
Mi sorprende il contrasto tra le posizioni molto critiche espresse nei commenti da operatori di singoli confidi e la comunicazione ufficiale sul Fondo centrale, anche da parte delle associazioni della categoria.
Se emergono questi problemi, è segno che il sistema della garanzia ha un deficit di capacità progettuale al suo interno che dipende soprattutto dalla mancanza di collaborazione (assidua e concreta) tra le diverse parti (confidi tra di loro, confidi e banche, confidi-banche e gestore del Fondo).
Ringrazio Sapio per la disponibilità a organizzare un incontro. Raccogliere idee e critiche può servire, però è meglio insistere su momenti di confronto tra le parti. Se posso aiutare in questo volentieri. C'è l'occasione per farlo, ed è la discussione del Decreto attuativo MiSE-MeF in materia di Fondo centrale.