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mercoledì 15 febbraio 2012

Rapporto confidi lombardi 2011

Unioncamere Lombardia ha ospitato l'altro ieri a Milano la presentazione del Rapporto 2011 sui confidi lombardi (grazie a Cipriana per la notizia). Lo studio è stato curato dal Consorzio camerale credito e finanza, con il coordinamento di Roberto Calugi e Gianmarco Paglietti. All'incontro ha partecipato anche Marco Troiani (Banca d'Italia). Trovate il rapporto e le slide di presentazione in questa pagina.
Hanno commentato Francesco Bellotti (presidente AssoConfidi) e Claudia Bugno (presidente Comitato di gestsione del Fondo centrale di garaniza). Per l'accademia, è intervenuto Mario Comana, della LUISS.
Raccomando la lettura dei materiali discussi. Il Rapporto del CCCF si basa anche su questionari somministrati a 31 confidi operanti in Lombardia (non tutti con sede legale nella regione). Si fa il punto su assetti, quote di mercato, organizzazione, valutazione del credito e rapporti con le banche. La parte finale evidenzia il sostegno del sistema camerale ai confidi. C'è spazio anche per il tema caldo della partecipazione delle Camere al patrimonio, sbloccata dal Decreto Salva Italia del dicembre 2011. In merito, i curatori precisano che gli interventi della specie non saranno un pronto soccorso per i casi di sottocapitalizzazione.
L'intervento della Banca d'Italia riporta dati aggiornati al 30/9/2011 sulla struttura e sull'operatività  del sistema confidi (107 e 155 comma 4), con dettaglio per aree territoriali e uno zoom sulla Lombardia. Si sofferma inoltre sul nuovo quadro di Vigilanza dei confidi maggiori e minori.
Il sistema dei confidi lombardi è cambiato negli ultimi anni in maniera impressionante. Ha bisogno però di rafforzarsi, prima di tutto nel patrimonio. E andrebbe favorita una divisione del lavoro più razionale tra 106 e 107, grandi e piccoli, residenti e non residenti. Magari con qualche semplificazione della rete. Stampa questo post

15 commenti:

Henry Charrière ha detto...

Vi invito a prestare attenzione alla 12esima pagina della presentazione del dott. Troiani della BI.
Purtroppo anche per i Confidi Maggiori da poco entrati nella Vigilanza pare ci sia bisogno di una nuova iscrizione..

Anonimo ha detto...

Questo si sapeva già. Però un intermediario già vigilato non dovrebbe aver problemi a comporre il set di documenti e informazioni per l'iscrizione al nuovo albo.

Cipriana ha detto...

Sì, Henry. I tempi sono 3 mesi dall'entrata in vigore nuova normativa (quindi probabilmente da fine giugno). Inoltre Troinani ha detto che per i confidi già iscritti nell'elenco speciale dovrebbe essere poco più di una formalità perchè Banca d'Italia ha già parecchie informazioni (da segnalazioni e altro: ICAAP, Bilanci, ....). Speriamo

Anonimo ha detto...

Giusto, Cipriana. C'è un'altra possibilità: se il MEF dovesse innalzare la soglia sopra i 75 mn di attività finanziarie, alcuni degli attuali 107 potrebbero optare per l'elenco dei confidi minori.

Anonimo ha detto...

Tom: scorrendo le richieste contenute nella Bozza non pare una formalità...anzi mi pare molto articolata la richiesta documentale.

enrico ha detto...

Troiani dice sarà un formalità o poco più. Mieli disse (l'ho sentito io) non sarà di certo una formalità. Tendo ad essere d'accordo con quest'ultimo. Per i 107 che si iscrivono all'Albo 106 c'è un ... 'piccolo' scoglio: il passare dei trimestri, collegato al fatto di dover fare, di trimestre in trimestre, le c.d. segnalazioni di vigilanza. Lo scoglio è lì, non sulla documentazione da offrire....

Anonimo ha detto...

Forse Troiani si riferiva alla documentazione e Mieli al procedimento BI di autorizzazione e non più di sola iscrizione... Vedremo...

Henry Charrière ha detto...

Anonimo mi sembra una buona chiave di lettura la tua (riferimento Troiani - Mieli).
Purtroppo non credo che la soglia dei 75mln sarà toccata..

Cipriana ha detto...

Henry l'anonimo ero io (il blackberry non ha preso la firma...). Che io sappia poi, per la ridefinizione della soglia (attualmente 75 milioni Euro) competente alla sua individuazione è il Dicastero dell’Economia e Finanze che provvederà con decreto del Ministro.
Il dibattito è in corso. La nostra federazione da sempre ha sentito ripetere in quegli ambienti che la soglia posta a 75 milioni non consente un giro di attività tale da rendere sostenibili i costi della Vigilanza.
Dunque ci si attende un ritocco al rialzo (100 /150 milioni). Peraltro si ha pure presente presso lo stesso Ministero e in Banca d’Italia, che i Confidi in più casi si sono impegnati sostenendo gravose spese e non vorrebbero rinunciare alla posizione di vigilato.
Deve però osservarsi che non è uno "status" che si conquista, ma che, piuttosto, va riverificato nel continuo nel confronto con Banca d’Italia. E dunque si starebbero valutando periodi più o meno lunghi (1 / 3 anni) di fase transitoria o con soglie differenziate; una discriminante potrà essere l’avere intrapreso o meno "attività residuali".
Anche qui... staremo a vedere.

enrico ha detto...

@Cipriana [cambio argomento] so che hai una bozza di un DM MSE + MEF. Ce l'ho anch'io. Che ne pensi di confrontarci sulla combinazione degli art. 3 (comma 5) + 4 (comma 3) con l'art. 9 ? fammi sapere...

Felice ha detto...

@Enrico
Anch'io ho quella bozza.

enrico ha detto...

@Felice - Se ce l'hai in formato elettronico (io purtroppo sono a casa, senza scanner) inviala a Luca, che la attende per aprire una discussione.

Felice ha detto...

Purtoppo(sono a casa), nemmeno io ho la bozza!!

Cipriana ha detto...

mando io a Luca.

cipriana ha detto...

@enrico: mi mandi la tua mail così ci confrontiamo sulla bozza di decreto? la mia è c.zorzoli@confidilombardia.it
ciao