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martedì 7 febbraio 2012

Marcegaglia: riaprire la moratoria

Come riferisce Il Sole 24 ore, Emma Marcegaglia, a margine dell'assemblea degli industriali di Padova, ha riferito di consultazioni tra Confindustria e Abi per riaprire la moratoria per il credito alle imprese. Ecco le parole riportate:

«Ci riuniremo con l'Abi la prossima settimana e poi col Governo ma dobbiamo mettere a punto degli strumenti il prima possibile», ha detto Marcegaglia, che ha aggiunto: «Grazie a questo accordo tra banche, imprese e governo, per 220 mila aziende sono stati dilazionati i pagamenti dei debiti a medio termine per un totale di 69 miliardi di euro». La leader di viale dell'Astronomia ha poi proseguito spiegando di pensare di «utilizzare anche il fondo di garanzia che è stato rifinanziato dal Governo con l'ultima manovra anche per fare ristrutturazione di debito. Vogliamo mettere a disposizione delle imprese strumenti concreti e questi lo sono. Ci riuniremo già la prossima settimana con l'Abi - ha concluso - per vedere di fare come fatto nel 2009 dei tavoli anche sui diversi territori tra banche e imprese. Vogliamo mettere a punto degli strumenti nel più breve tempo possibile. Ne parleremo anche con il Governo ma prima tra Confindustria e Abi».
 A tre anni e mezzo dallo scoppio della crisi, lo strumentario delle politiche creditizie è ancora incentrato sulla sospensione e la ristrutturazione delle scadenze del debito. Come ha evidenziato questo studio della Banca d'Italia, il tasso di successo della cura moratoria è superiore al 50%. Probabilmente è destinato a ridursi col tempo, come è inevitabile per una cura soltanto palliativa. E sul fronte delle iniziative manca sempre all'appello un programma di sistema per risolvere le crisi irreversibili delle piccole imprese. Si sta adattando il diritto fallimentare (vedi proposta degli organismi di composizione delle crisi). Ma sembra più un'autocandidatura dei professionisti interessati che un'azione determinata per rispondere ai bosgoni delle imprese. Amici dei confidi, quante persone bussano alla vostra porta con urgenze che non potete prendere in carico? Chi parla con queste aziende, chi le accompagna? Quasi nessuno. O mi sbaglio?
Rispetto alla portata del problema, la riflessione, il confronto, le proposte hanno il fiato corto.
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