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giovedì 24 novembre 2011

Mulatero (Federconfidi): risorse da nuovi partner per i confidi

Il Sole 24 ore pubblica un intervista al presidente di Federconfidi, Pietro Mulatero. Tra i temi trattati, al primo posto c'è quello della ricapitalizzazione dei confidi, che stanno operando con una leva molto tirata.

I fondi di garanzia del sistema arrivavano a fine 2010 a 812 milioni, con affidamenti in essere per oltre 14 miliardi. La leva è a quota 17,4, il massimo storico. Da qui le considerazioni e le proposte:
L'iniezione di nuove risorse spetterebbe ai soci, cioè principalmente alle Pmi. «Di norma dovrebbe essere così – spiega Mulatero – ma questo non è un momento normale, impossibile chiedere sforzi ulteriori alle piccole imprese italiane. La legge attuale limita di molto la platea dei possibili finanziatori mentre in questo momento occorre trovare soluzioni che vadano oltre Regioni e Camere di commercio. Credo si possano cercare altre vie, come ad esempio l'intervento della Cassa Depositi e Prestiti oppure del Fondo Italiano di Investimento».
Si auspica anche il rafforzamento del Fondo centrale (appena tagliato).  Mulatero evidenzia la necessità di aggregazioni tra i confidi aderenti a Federconfidi, per assorbire meglio i crescenti costi di struttura e compliance dei 107.
Non è facile prospettare un piano d'azione per i confidi di area confindustriale, colpiti prima e più pesantemente dalla crisi. Chiedere risorse è legittimo.
Ma chi le chiede per conto di chi? Federconfidi per i confidi (conf)industriali? AssoConfidi per tutti i confidi? I confidi sottocapitalizzati ognuno per se? E' un problema generale o delimitabile?
Chi dovrebbe fornirle? Cassa Depositi e Prestiti? Il Fondo Italiano di Investimento? Ma a quale titolo possono farlo?
E per quali interventi? Chi misura i fabbisogni? Chi propone un piano di rafforzamento? Chi lo approva? Chi controlla  la sua esecuzione?
Ma i soldi ci sono? E se non ci sono, o non bastano, che cosa si fa?
E' tempo di fare questo tipo di ragionamenti, anche e soprattutto nelle federazioni di settore. E non bisogna aver timore di parlarne pubblicamente. Ci siamo fatti e ci faremo lo stomaco per bocconi molto più indigesti. Stampa questo post

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Illuso !

Gigi ha detto...

Per avere la forza di chiedere in questi tempi serve dare la prova che i soldi sono ben gestiti.
Il sistema è debole quanto le sue parti più deboli. Finché ci saranno confidi piccoli, piccolissimi, a volte border line in termini di credibilità e trasparenza come sistema sarà difficile poter ottenere qualcosa.
Il consolidamento e la crescita dei confidi serve anche a rendere più credibili i rappresentanti delle associazioni.