aleablog

lunedì 3 ottobre 2011

Islanda: il default rende felici?

Per avere un'idea della confusione che regna nella finanza mondiale, leggete questo articolo di Repubblica sull'Islanda. Sembra elogiare il percorso di risanamento e rilancio dell'avamposto della crisi, dove sono state commesse le follie più esagerate.
Il punto di svolta è stata la decisione di non far pagare ai cittadini le perdite subite dai clienti stranieri di IceSave e delle altre banche online. Un bel default, con una salutare svalutazione. E adesso Reykjavik bussa a Francoforte per entrare nell'euro. Siamo finiti, come Alice, al di là dello specchio? Stampa questo post

3 commenti:

Sapio ha detto...

Il default rende felici i debitori che si scaricano dei debiti. Non altrettanto felici sono i risparmiatori inglesi ed olandesi che vedono volatilizzarsi i propri investimenti nelle banche islandesi. Domanda: ma la vigilanza islandese dov'era. Ed il ministro delle finanze islandese?

Anonimo ha detto...

forse a fare bunga bunga, da qualche parte, in vacanza....

Gigi ha detto...

Per uno stato che fa meno abitanti di Bologna, forse l'analisi macroeconomica, sociale, etc. etc. non vale l'inchiostro con il quale è scritto. I fatti riguardanti l'Islanda non possono essere esemplificativi di nulla, nel bene e nel male. Fanno colore, gossip e riempiono pagine di giornali che altrimenti resterebbero bianche.