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sabato 13 agosto 2011

Manovra: SISTRI ciao ciao

Nella Manovra approvata ieri dal Governo ci sarebbe anche la soppressione del SISTRI, il sistema informativo per la tracciabilità dei rifiuti pericolosi introdotto e poi sospeso per le proteste delle associazioni di impresa. Profonda la delusione del ministro dell'Ambiente Prestigiacomo (dal Corriere della sera):

«La tracciabilità dei rifiuti - prosegue Prestigiacomo - è un obbligo comunitario e tutti sanno che l'attuale sistema cartaceo consente frodi e abusi e non è in grado di fornire in tempo reale, tanto al ministero dell'Ambiente quanto alle forze dell'ordine, un quadro della movimentazione dei rifiuti. I dati nazionali disponibili hanno un ritardo di due anni». Il ministro se la prende con il proprio esecutivo: «A parole - aggiunge il ministro - sosteniamo di voler risolvere il problema dei rifiuti che vede mezza Italia in emergenza, ma poi facciamo i regali alla criminalità organizzata in nome della semplificazione amministrativa che però stavolta obbligherà le imprese, nel terzo millennio, a usare china e carta anzichè il computer. Mi appello al senso di responsabilità di tutti - continua Prestigiacomo - affinchè si possa correggere questo clamoroso autogol».
Quando ho letto del SISTRI la prima volta ho subito pensato che si trattasse di una cosa esagerata e, soprattutto, pensata a tavolino, ignorando completamente il problema di integrare efficientemente le rilevazioni obbligatorie (sacrosante) con le procedure aziendali. Penso che le aziende non utilizzeranno china e carta per la reportistica sui rifiuti pericolosi, saranno ben contente di usare il computer e di inviare i dati in formato elettronico al Ministero dell'Ambiente. Perché non si porta il problema rifiuti nell'ambito dei progetti di semplificazione amministrativa? Si definiscono dei formati elettronici standard e delle procedure di validazione e di trasmissione, come si è fatto per i bilanci XBRL. Si danno dei premi alle imprese che trasmettono i dati in modo preciso e tempestivo, e si auto-organizzano per avere il tracking in tempo reale dei rifiuti viaggianti (che il SISTRI intendeva ottenere dotando i trasportatori di una scatola nera). Si vanno ad accertare quelle che non li trasmettono. Lo Stato non deve essere (come si proponeva nel caso del SISTRI) anche il fornitore delle soluzioni tecnologiche, hardware e software, perché ne ha una visione parziale e non è il suo mestiere.
Le ecomafie sono una business unit delle mafie. Penso che l'attività di intelligence che supporta la lotta alla criminalità debba essere impostata in maniera unitaria. Come gli obblighi ai sensi dell'antiriciclaggio, il SISTRI imponeva obblighi e responsabilità pesanti su tutti gli operatori, compresi quelli onesti che sono la maggioranza. Non sono un criminologo, ma spero che esista un modo meno invasivo e più selettivo di andare ad intercettare le operazioni sospette o illecite attingendo al sistema di rilevazioni normale delle aziende e delle banche. Stampa questo post

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