aleablog

martedì 3 maggio 2011

Internet banking: un appello per due piccole grandi migliorie

Vi racconto due esperienze minute che danno un'idea dei grandi progressi fatti nell'uso di internet in banca, e dei piccoli miglioramenti che basterebbero per facilitare le analisi e le valutazioni che si basano sui dati bancari di un privato o di un'azienda.

Primo aneddoto (grande gruppo nazionale): ieri ho acquistato online un BTp scadenza 2013. Niente da dire sulla procedura di compravendita: ricerca del titolo, scelta del mercato di esecuzione, avvertimenti Mifid, conferma, eseguito, rapido e veloce, commissioni ragionevoli. Una sola pecca: nessuna indicazione del rendimento effettivo a scadenza del titolo. Il form mi comunicava la duration, oggi sul prospetto di posizione ho trovato il VaR. Dovizia di informazioni su prezzo di carico, prezzo corrente, plus/minusvalenza, ratei, ritenute. Ma non il buon vecchio TRES per avere un'idea della redditività complessiva del titolo. Farebbe molto comodo, perché non lo aggiungiamo?
Secondo aneddoto (BCC locale): per il business point sto spuntando il conto anticipi salvo buon fine dell'amico Diego. Anche qui niente da dire sulla procedura transazionale (caricamento della distinta effetti, conferma, accredito, ecc. ecc.). Io però devo spuntare i crediti insoluti e incassati per riscontrare gli addebiti sul conto corrente ordinario (il conto sbf è distinto). C'è una tabella esiti, che però mi dà soltanto gli insoluti e gli incassi regolari sulla stessa banca d'appoggio. Gli altri esiti regolari li potrei conoscere chiedendo la relativa comunicazione, ma mi hanno detto che la si deve pagare extra. Sul conto anticipi io trovo degli scarichi su date diverse (penso che si tratti della differenza tra effetti pagati sulla stessa banca e su altre banche). Morale, non riesco in maniera semplice a ottenere per tutti gli effetti presentati da un'unica tabella le informazioni per riscontrare l'incasso sullo scadenzario che gestisco nel mio modellino. Ci si deve un po' arrangiare. Anche per l'importazione dei dati nel modello si usano vari modi: per alcune tabelle c'è lo scarico in formato csv o CBI; per altre c'è lo scarico in pdf o la semplice visualizzazione a video. Per capire quello che sto facendo, io ho un trucco: ci sono add-ons di Firefox (come questo e questo) che consentono di copiare e incollare tabelle da pagine web in un foglio elettronico. Devo soltanto fare un po' di clic, specialmente quando la tabella mostra un numero fisso di righe per volta che non si può aumentare.
Ci sono dei servizi web (come questo) che consentono di accedere con semplici istruzioni http a dati personali custoditi su un server. Se anche l'internet banking consentisse all'utente loggato, dopo aver fornito token e altre credenziali, di interrogare i suoi dati con quel tipo di interfaccia di programmazione, potrei risparmiare ore e ore di navigazione tra le schermate dell'internet banking, facendo arrivare nel mio modello in modo automatico tutti e soltanto i dati che mi servono.
Discorso troppo tecnico vero, scusate se vi ho annoiato. Ma ieri sono andato a dormire alle 3.00 di mattina dopo 12 ore di tentativi (vani nelle prime 8 ore) di collegare il piano finanziario di Diego al suo gestionale e ai dati bancari. Forse sono soltanto un dilettante, ma più probabilmente chi di dovere non ha pensato a mettere nei sistemi informatici (gestionali e bancari) alcune cosette che servono all'analista finanziario. Stampa questo post

15 commenti:

Anonimo ha detto...

Seth, ciao Luca c'è un interessante articolo su Unionfidi Piemonte su La Repubblica di oggi.

Anonimo ha detto...

Sì, me l'ha segnalato Google alert. E' un pessimo esempio di superficialità e spirito polemico. Esattamente il contrario di come si dovrebbe discutere dei problemi dei confidi. Non aprirò qui una discussione che parte da quell'articolo, semmai tornerò sul tema (sostegno pubblico ai confidi) con mie riflessioni tra qualche giorno.

Anonimo ha detto...

Seth, Sarà....ma se è vero che tutto è stato fatto in gran segreto un motivo ci sarà...

Anonimo ha detto...

Rino, ho trovato l'articolo. Io non so se sia superficiale e polemico ma le notizie vanno date, poi si commentano secondo il proprio punto di vista. Credo che per chi segue il tuo blog sia più interessante sapere della trasformazione dei finanziamenti in capitale piuttosto che c'è stata l'assemblea di Fidimpresa marche. Una notizia c'è o non c'è, al di la del commento la notizia in questo c'è!!!!

Anonimo ha detto...

La regola "le notizie vanno date [subito]" vale per l'ANSA, non per aleablog.
Non ho la pretesa di "coprire" informativamente il settore confidi. Scrivo quello che ho tempo di scrivere e di cui possibilmente non debba pentirmi il giorno dopo.
Nel caso specifico, la notizia non si capisce se non si confronta questo intervento con quelli fatti in questa ed altre regioni (ce ne sono stati, le assicuro), cosa non facile perché si tratta in molti casi di operazioni ancora più riservate. Per il momento non ho avuto il tempo di fare questa analisi.
Come la penso sulle situazioni di crisi dei confidi e sulle azioni pubbliche di sostegno non è un mistero, l'ho scritto e detto in giro in tante occasioni. Ma non chiedetemi di prendere parte alle beghe interne al settore (cosa che fa l'articolo in questione): non soltanto non mi interessano, sono il fumo e l'anestetico che blocca la riflessione, la discussione onesta, le azioni utili.
PS: Chi è Rino?

Gigi ha detto...

Per quanto riguarda l'internet banking hai perfettamente ragione. Io conosco ed utilizzo per mia contabilità personale il programma GnuCash che potrebbe essere utilizzato per piccole contabilità o per la prima nota, e che può esportare ed importare dati in formato standard (compresi quelli di alcuni internet banking).
Per chi volesse saperne di più http://it.wikipedia.org/wiki/GnuCash per una informazione veloce. Il sito di riferimento è http://www.gnucash.org/?lang=it_IT .
Credo che le piccole aziende avrebbero molto da guadagnare ad affidarsi ad un bravo esperto di linux e risparmierebbe molti soldi di licenze proprietarie. Questi soldi potrebbero essere ben investiti in consulenza informatica per personalizzare il software in modo che le aziende viaggino più snelle in tutte le attività amministrative. Con la consulenza finanziaria si potrebbe affiancare la consulenza informatica (Luca, se non sbaglio nel tuo dipartimento ci sono anche degli informatici di vaglio, interessarli al tema è complicato?)

Anonimo ha detto...

Fallito l'aumento di capitale, Pantalone salva i confindustriali Piemontesi: un precedente che
farà scuola?

Anonimo ha detto...

Ed è molto probabile che pantalone dovrà mettere mano al portafoglio anche per gli ALTRI piemontesi. E magari fare 1+1 per avere 1,qualcosa. Buonanotte

Enrico ha detto...

@anonimo (o anonimi): invito ad un approfondimento rispetto a chi riporta notizie 1. senza sapere di cosa scrive 2. senza aver verificato la realtà delle cose 3. sparando a casaccio numeri sballati 4. e magari anche ... 'su commissione' e non per puro spirito di servizio.

Anonimo ha detto...

@Enrico...Le consiglio di leggere la deliberazione della Giunta della Regione Piemonte che dispone L'IMPUTAZIONE A PATRIMONIO DI BASE del finanziamento subordinato già ricevuto dal Confidi nel 2009. Senza l'intervento della mano pubblica e visti gli scarsi esiti del prospettato aumento di capitale, Unionfidi sarebbe stato messo in liquidazione. Punto!

(Deliberazione della Giunta Regionale 7 aprile 2011, n. 24-1837 - Fondi conferiti ai Confidi ai sensi della DGR n. 10-12155 del 21/9/2009. Autorizzazione a Unionfidi S.C. all'imputazione a patrimonio base.)

Enrico ha detto...

@Anonimo. Non posso replicare. L'unico che ne avrebbe diritto di replicare è Unionfidi (che, tuttavia, da quanto ne so, non scende a questo livello). Oppure può parlare chiunque altro, purché conosca come stanno esattamente le cose. Io posso solo dire che le conclusioni che hai tratto sono sbagliate e che la storia della liquidazione, per quelle che sono le mie conoscenze, non mi risulta.

Anonimo ha detto...

@enrico...no, basta leggere il bilancio del Confidi per comprendere che non aveva gli indici per ottenere l'iscrizione all'Elenco speciale ex art. 107 TUB. E questo stallo avrebbe comportato, da normativa vigente, la liquidazione del Confidi.

Enrico ha detto...

@ Anonimo ... errata la conclusione. L'equazione "no indici 107 = liquidazione" non è corretta con norme vigenti alla mano. Senza contare che le norme vigenti ... non sono più vigenti (v. D.Lgs 141/2010) e ci troviamo in una fase transitoria in cui davvero pochi ci hanno già capito qualcosa. Ad ogni buon conto, si liquida qualcuno quando non è più in grado di raggiungere l'oggetto sociale o quando è insolvente ... e francamente non mi sembra il caso di Unionfidi. Aggiungo che la liquidazione, nel caso di una cooperativa di questo genere, sarebbe con tutta probabilità una Liquidazione Coatta Amministrativa, governata da norme imperative che si basano su presupposti ed hanno finalità assai diverse da quelle usuali.

Enrico ha detto...

... ooops ... ma queste mi sembrano proprio divagazioni prive di senso.

Anonimo ha detto...

Ho scritto oggi un post sull'argomento. Spostiamo lì anche la discussione, è meglio.