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lunedì 16 maggio 2011

Dalla Sicilia: modelli di confidi a confronto


Vincenzo Lio, di InterconfidiMed (107 con sede a Palermo, affiliato a Federconfidi) mi ha mandato un interessante grafico sulla numerosità dei confidi per regione, con evidenza dei 107, che vi allego:
Confidixregione

I dati sui 106 comprendono molte realtà non operative, ma danno un'idea. Colpisce l'assenza di 107 in tutto il Mezzogiorno continentale, in Umbria, Molise e Lazio (l'unico 107 è FinPromoTer, di 2° livello). Ma anche altre regioni (vedi Lombardia) presentano ancora una notevole numerosità.
Con l'occasione, ho appreso della nascita di Rete Imprese Sicilia, una forma soft di integrazione tra i confidi industriali di Agrigento, Caltanissetta e Trapani. L'iniziativa è commentata anche in questo articolo di MF.
In Confindustria Sicilia pare riprodursi la dialettica già vista in Lombardia, con la formazione di due poli uno "bauscia" (Confidi Province Lombarde, milanese e brianzolo) e uno "territoriale" che gravita sul polo bresciano (Confidi Lombardia). Si tratta di due 107, mentre in Sicilia abbiamo un 107 e un network di 106. Una dialettica simile ricordo di averla osservata in Puglia, dove al polo barese si contrapponeva la resistenza dei confidi industriali delle altre province, poi ricomposta con la fusione di tutte le realtà in Fidindustria Puglia. Tornando in Lombardia, ma cambiando settore, ricordiamo il caso di iFidi nato dalla fusione tra i confidi CNA di Bergamo, Milano e Varese su una precedente esperienza di alleanza nell'autonomia.
Visto quanti casi diversi e sfaccettati? Formule che nascono, decantano, si rivedono? Io penso che si debba per un po' sospendere la querelle 106 vs 107, grandi vs piccoli, e smettere di fare i salti mortali per rimanere come si è o come si vorrebbe diventare in base a modelli o formule scelti "a prescindere". L'articolo citato dice di un problema comune: i soldi pubblici che arrivano in ritardo o non arrivano.
Il sondaggio su confidi che ho avviato (ancora in corso) fa presagire una grande voglia di ritrovare nel sistema confidi una vocazione e un'identità unitarie. In una prospettiva di rilancio, rinascita, risorgimento, fate voi, che porti a modelli tagliati sui bisogni delle imprese e sugli spazi di sostenibilità, con una nuova divisione del lavoro. Non smettiamo di sperare e, nell'attesa, deponiamo il fioretto.
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