aleablog

mercoledì 9 marzo 2011

Regione Piemonte: studio sui confidi regionali

Un gentile visitatore mi ha fatto conoscere un rapporto pubblicato di recente su Confidi e politiche pubbliche in Piemonte, promosso dalla stessa regione (Sistema Informativo Attività Produttive Laboratorio di Politiche - COREP). Il rapporto in questione precede lo studio commissionato a Terra Nova Advisors e Prometeia, che dovrebbe mettere a fuoco le opzioni di policy. In effetti, le conclusioni del rapporto rimangono aperte, ma sottolineano delle riflessioni che meritano di essere citate:

A titolo esemplificativo, ragionando esclusivamente in un’ottica di dimensionalità dei confidi, la Regione dovrebbe riflettere sulle conseguenze dell’assegnare un maggior peso allo stock di garanzie, o al numero dei soci. Tale scelta, che può apparire tecnica, in realtà connota la strategia della politica regionale. Assegnare maggior rilevanza al numero di soci rispetto ai volumi di garanzia, significa optare per un sistema meno penalizzante per i confidi 106. In secondo luogo, la Regione potrebbe valutare l’adozione di criteri legati all’efficienza dei confidi, in modo da premiare quei soggetti che, indipendentemente dalle dimensioni, realizzino gestione economicamente efficienti.
In conclusione, vale la pena ricordare che recenti evidenze empiriche mostrano che l’associazione positiva tra dimensione del confidi e costo del credito applicato dalle banche si riduce oltre ad una certa soglia dimensionale del consorzio di garanzia (ca. 8.500 imprese associate), a causa dello svilupparsi di fenomeni di free riding[...].  Inoltre, e’ stata dimostrata l’esistenza di un “effetto” negativo legato all’aumento di risorse pubbliche ai confidi (a causa di comportamenti di moral hazard). Questi risultati, pertanto, suggeriscono al decisore regionale di adottare una certa cautela rispetto ad interventi di sostegno alla crescita incondizionata e illimitata dei confidi, nonché ad interventi di patrimonializzazione degli stessi.
Rimango ammirato, ma anche perplesso, davanti alla profusione di risorse che le regioni (ricordiamo anche la finanziaria della Regione Lombardia) stanno mettendo in campo per studiare i sistemi della garanzia mutualistica. Penso che si debba fare un salto di qualità nei sistemi di valutazione dei costi/benefici dell'intervento pubblico, in termini di di completezza (o almeno ci si provi). Alla fine, quando si discute di opzioni politiche, si oscilla tra l'esegesi di concetti astratti (economie di scala vs prossimità), discussi quasi fossero verità scientifiche, o valori morali, e la negoziazione di interessi concreti e posizioni costituite. Penso che si ormai tempo di concedersi il favore collettivo di saltare i preliminari, e portarsi sul problema senza censurare a priori le novità.


Confidi_politiche_pubbliche.pdf Download this file
Stampa questo post

4 commenti:

Sapio ha detto...

Sono proprio curioso di vedere come faranno ad agevolare Confidi con sede in Piemonte ed operatività fuori regione.

Gigi ha detto...

In effetti servirebbe uno studio sui confini regionali. Do' io due o tre titoli, poi se le società di consulenza mi vogliono pagare le fees, allungo l'IBAN...: "I confini dei confidi", "Confidi & Confini", "Confidi al confino", "Confidi fuori confini: imperialismo od opportunità?"
Scusate, confido nella vostra benevolenza. Altrimenti non mi resta che il confino.

Anonimo ha detto...

Aggiungo un titolo : "Confidi, diversificazione del rischio e agenzie di rating".

RoeRos ha detto...

Se e' vero che i Confidi vengono patrimonializzati con Fondi della Comunita' Eureoea diciamo per esempio FAS FESR , attribuiti per finalita' a REgioni x e non y , se gli stessi aiuti nelle determine vengono destinati specificatamente, come e' possibile che diventino PV e poi addirittura che siano utilizzabili per imprese con sede legale e operativa extra regione di attribuzione ? BI che verifiche fa' ? Ma soprattutto gli organismi di raporesentanza a che gioco giocano ?