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mercoledì 2 marzo 2011

Basilea 3: le stuccature non servono

Grande spazio sulla stampa di oggi (vedi articolo sul Sole 24 ore) alla querelle tra Banca d'Italia e banche (per voce di Mussari, presidente ABI). Oggetto del contendere è l'applicazione di Basilea 3 che in Italia, a detta delle banche, procede troppo in fretta e senza attenuazioni che tengano conto della minor sofisticazione del fare banca da noi.
Per non subire shock da rafforzamento patrimoniale coatto, le banche hanno chiesto e ottenuto di trasformare le attività (intangibili e deducibili) per imposte anticipate in crediti verso l'erario. Ora invocano un altro rinforzo del valore dell'attivo, ovvero la rivalutazione (e l'eventuale cessione a prezzo rivalutato) delle partecipazioni nel capitale della Banca d'Italia, supportata dall'adeguamento del valore delle riserve auree. Banca d'Italia non è d'accordo, perché la partecipazione in questione ha natura istituzionale, è la tessera di un club, o la targa di merito ereditata dagli avi: il pensiero di venderla è disonorevole. Una cosa un po' strana da capire, ma ci sono ragioni storiche, è così.
Domanda da esame di Economia degli intermediari finanziari 1: a che serve il patrimonio di vigilanza? Il maggior patrimonio che deriverebbe dalle partecipazioni rivalutate in Banca d'Italia sarebbe utilizzabile per quegli scopi?
Secondo me la querelle di cui sopra distrae dal vero problema: come faranno le banche italiane a produrre reddito sufficiente per difendere i ratio patrimoniali nello scenario di oggi e di domani? Il loro modello gestionale ha bisogno di qualcosa di più della decorazione a stucco chiesta sulle quote della Banca d'Italia. Stampa questo post

1 commento:

Gigi ha detto...

Per essere maggiormente solvibili pro B3, basta taroccare un po' il bilancio e siamo a posto... complimenti; sì perché è un taroccamento vero e proprio, alla faccia delle aziende che non ricevono finanziamenti dalle banche perché non sono sufficientemente patrimonializzate e mandano i clienti a farsi garantire dai confidi (i quali a loro volta possono taroccare un po' il bilancio anche loro..., no? perché nessuno ha proposto a UFP di rivalutare un po' di fuffa in bilancio, ovviamente non utilizzabile veramente, come l'aurea partecipazione nella banca d'Italia). Complimenti: se queste sono le proposte dell'ABI stiamo a posto: certo smentiscono, ma intanto hanno fatto capire che gradirebbero....). Caro professore, Economia degli intermediari finanziari 1, patrimonio di vigilanza, ratios patrimoniali, di cosa stiamo parlando? E che fregnacce insegni ai tuoi studenti: che forse un patrimonio deve servire a fronteggiare i rischi? No, deve solo ottemperare ad una norma. E allora ottemperiamo, chissenefrega se la realtà e i fatti vanno da un'altra parte. L'importante è ottemperare, formalmente, se la realtà non si adatta alla norma, adattiamo la norma alla realtà avremo comunque una corrispondenza. E che sono tutte ste storie di Economia de che? Poi se ci sarà bisogno di utilizzare parte del PdV venderanno le quote di bankitalia; c'è la fila di gente che le vuole comprare: poco reddito, nessun diritto, è un affare!