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mercoledì 16 febbraio 2011

Van De Sfroos ci spiega il suo Sanremo - Il Sole 24 ORE

 
«Perché sono venuto a Sanremo? Non lo so nemmeno io, la grande cosa cosmica è proprio questa: non so perché sono qui.
Forse ho accettato perché a noi laghée piace ostentare un certo machismo ma siamo anche un po' pirla. E mi sono detto: se non vado, poi sto davanti alla televisione a chiedermi tutto il tempo come sarebbe andata se avessi detto sì…»
Sanremo è lo specchio del paese: sopravvive sulla nostalgia degli anni '60 (gli ultimi veramente formidabili).
"Ma per la nostalgia non c'è la dinamite" cantava Davide, vino nuovo in otri vecchi, prima di approdare in Riviera. Non ha fatto male ad andare. Anch'io ci andrei, se mi invitassero.
Ma spero vada avanti a scrivere e a suonare quello che gli sembra buono a prescindere dai critici musicali di stanza a Sanremo. Sono in giro dai tempi di Jimi Hendrix, e non mollano la cadrega, come un qualsiasi vicepresidente di consorzio di bonifica.
Meglio stare dalla parte del minatore di Frontale.Teniamoci stretta la nostalgia del bene, e muoviamo le braccia.
Coraggio, "Pica!"
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