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venerdì 18 febbraio 2011

ABI: porte aperte ai confidi (il primo a entrare è Bartolo)

In una telefonata con Bartolo Mililli, ho appreso soltanto oggi che il suo Confeserfidi è da ottobre 2010 iscritto all'Associazione Bancaria Italiana.

Con una popolazione di confidi 107 che si avvicina alle 50 unità, ci sarà qualche cambiamento nei ruoli degli organismi di rappresentanza. Io sono convinto che non deve venire meno un'unità di missione e di intenti tra confidi attualmente 107 e 106. Lo stesso Bartolo la pensa così, come mi ha scritto:
"Lo strumento Confidi, seppur con scopi mutualistici che intendiamo sempre perseguire e che muovono la nostra azione quotidiana, comunque è di fatto una piccola banca e conseguentemente ha bisogno di tutti gli strumenti tecnici ed informativi che hanno caratterizzato l'azione dell'Abi nel sistema bancario da decenni. Pensiamo di potere aderire anche alle federazioni di confidi perchè non ritengo ci sia contrapposizione, anzi l'uno strumento completa l'altro. Le due anime dei confidi possono senz'altro coesistere cosi come stanno dimostrando materialmente in questa difficile congiuntura economica."
Tra pochi mesi anche i secondi saranno soggetti alla vigilanza del gestore dell'elenco ex DL 141/2010. Tra i due mondi ci saranno passaggi, forse in entrambe le direzioni. Spero che tutti gli attori interessati mantengano una visione ampia del problema. Stampa questo post

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