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venerdì 17 dicembre 2010

La ricerca 2010 sui confidi artigiani di Fedart Fidi



Ieri è stata presentata la ricerca 2010 di Fedart Fidi. Ho potuto leggere la sintesi, e ho notato nuovi interessanti approfondimenti rispetto alle edizioni precedenti. L'importante associazione dei confidi artigiani ha progetti chiari e ambiziosi per accompagnare i suoi associati, di varia dimensione e status, incontro alle sfide che li aspettano. Al lavoro hanno collaborato, oltre allo staff di Fedart Fidi (i coordinatori Leonardo Nafissi e Bruno Panieri, con Pietro Vallone e Federica Ricci), dei ricercatori esterni, e per la precisione Antonio Calzoni e Massimo Cossignani dell'Università di Perugia, oltre a Gianmarco Paglietti del Consorzio camerale per il credito e la finanza.
Leggerò con attenzione la sintesi in attesa che sia disponibile il rapporto completo.

Luca

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18 commenti:

Gigi ha detto...

Molto utile, grazie prof: anche perché sul sito di Fedart finora non s'è visto ancora niente.
Come sempre il blog è il più avanzato avamposto del sapere confidi.....
Per il rapporto completo..... mi astengo.

Luca ha detto...

Gigi: grazie, ma è meglio non sottolineare questo aspetto. Non voglio fare alealeaks.

Nostradamus ha detto...

Un mondo parziale ma affascinante.Oltre la metà della rete territoriale e ben il 43% del patrimonio è degli ex art.106 ! Ma la cosa piu' divertente è la linea strategica di FEDART:
"Si è inteso favorire una modalità di aggregazione sinergica tra le diverse realtà, in grado di superare in questa seconda fase la logica delle fusioni con i loro effetti di annullamento dell'identità dei vari soggetti che vi prendono parte"
Gia'.
Siamo arrivati in appena due anni al superamento della logica delle fusioni !!!
Nel 2009 Fedart ha intrapreso la revisione del progetto di riposizionamento strategico del Sistema dei Confidi mentre nel 2006 l'iniziativa progettuale mirava a costituire, soprattutto attraverso percorsi di fusione e aggregazione, soggetti dotati di volumi operativi e di una struttura organizzativa adeguati a trasformarsi in intermediari finanziari.
Ora si cambia Luca !

Luca ha detto...

@Nostradamus: non mi pare una novità, il modello dei confidi baricentrici rispetto a primi livelli autonomi c'era già nel piano di riposizionamento strategico commissionato da Fedart a KPMG diversi anni fa.

Rob ha detto...

"tu chiamala se vuoi .. confusione....".
Fa il paio con la soglia dimensionale per l'accesso al 107... Prima 50 mln, poi 100 poi 75.. Ogni tanto bisogna avere delle pensate "strategiche"...

Sapio ha detto...

Ho partecipato a questo evento. la ricerca è stata realizzata da persone interne al mondo dei Confidi e quindi più consapevoli delle problematiche. Peraltro i Confidi artigiani sono avvantaggiati rispetto agli altri perché la loro frazionata e piccola clientela apprezza e paga il servizio di accompagnamento in banca (disponibilità).
Riporto una battuta del dr. Fabrizio Costa della regione Marche: i Confidi decidano se vogliono essere organi di mercato o distributori di aiuti pubblici.
Questo è il problema.

Sapio ha detto...

Il funzionario di un Confidi mi ha raccontato di aver ricevuto un fondo in dotazione con il quale dare garanzie. Il meccanismo che vuole seguire è: garanzie fdj a prima richiesta sul patrimonio. Quando il patrimonio scende girerà a patrimonio il fondo. Non voglio fuorviarvi con la mia opinione sull'ammissibilità di quanto precede ma vi sarei grato se ci forniste la vostra.

Luca ha detto...

@Sapio, forse è un modo per aggirare i paletti dei limiti agli aiuti di Stato agli apporti diretti al patrimonio, oppure è una forma di strumento innovativo di capitale ammesso al Tier 1 che è utilizzabile se il coefficiente di solvibilità scende sotto una soglia minima. Servirebbero maggiori dettagli.

Sapio ha detto...

E' la prima delle due. Comunque la seconda, allorché il debito si trasforma in capitale, non è aiuto di stato anch'esso?

Luca ha detto...

@Sapio, con quello che ha fatto il governo irlandese (e quelli di altri paesi UE) per le loro banche sarebbe ridicolo fare chissà quale problema degli apporti pubblici al capitale dei confidi in quanto aiuto di Stato non ammesso. Con la crisi le maglie della rete si sono allargate. Il problema è che i confidi facciano buon uso di quei soldi, anche perché in Italia ne abbiamo pochi.

Sapio ha detto...

Quindi secondo te c'è stata una abrogazione di fatto della normativa sugli aiuti di stato? Perché una cosa deve essere chiara: i Confidi sono imprese come le altre e non potrebbero ricevere apporti in C. capitale che in de-minimis.
Ho parlato con una funzionaria di un Confidi lombardo che mi ha detto che loro hanno rifiutato i Formigoni bond perché troppo cari e tutto quello che hanno preso è un misero super-de-minimis. Ma ora la richiamo e le dico farsi dare contributi in c. capitale, tanto l'Europa non guarda più.
Basta che non succeda quello che è successo in Sardegna con gli allevatori inferociti per essere stati richiamati a restituire gli aiuti illeggittimi ricevuti dalla Regione.

Sapio ha detto...

Quanto al fondo ricevuto dal primo Confidi, bastav utilizzarlo per dare contributi in conto interessi trattenendo una commissione ed il gioco, legittimo, era fatto. A queste garanzie ... il fatto è che ciurlando sul merito si riesce ad agevolare gli amici e gli amici degli amici scaricando gli altri.

Luca ha detto...

@Sapio: la normativa sugli aiuti non è sempre chiara né uniforme; penso che ci siano casi di travi ignorate o tollerate, e di pagliuzze severamente punite; gli allevatori sardi sono legati alla politica agricola sulla quale la stretta è stata più forte; sapendosi muovere tra regole e rapporti con la commissione si possono dare aiuti a rischio controllato. Si tratta di discernere tra le cose da farsi autorizzare e quelle da fare lontano dai riflettori.
Nel periodo post crisi molti paletti sono saltati, Bruxelles vorrebbe ripristinare le regole dei tempi normali ma non è facile.
Del resto se la BCE fa un aumento di capitale da 5 miliardi per coprire i rischi degli interventi sui bond vuol dire che viviamo ancora in una situazione eccezionale.

Pietro ha detto...

Caro Gigi,
forse non avevi visto bene ma sul sito di Fedart la sintesi è stata pubblicata alle 19.48 del 16...giusto il tempo di rientrare in sede.
Se può esserti utile sul sito sono presenti quasi tutte le ricerche che Fedart ha pubblicato negli ultimi 15 anni. A breve vi forniremo anche il rapporto completo del 2010.
Saluti

Luca ha detto...

@Pietro: non farci caso, anche quando ci troviamo al bar a giocare a boccette, Gigi si diverte a fare l'attaccabrighe, ma non è cattivo.
A proposito, al convegno di Roma Sapienza mi aveva preannunciato una telefonata, ad oggi non pervenuta. Ho combinato qualcosa anch'io?

Gigi ha detto...

@ Pietro: Grazie ma forse ho cercato male io...., pensavo comunque che ci fosse la possibilità di pubblicare automaticamente i documenti senza doversi precipitare di corsa in sede per soddisfare la mia pignoleria (non voglio avere pedoni investiti sulla coscienza!!!).
Fedart negli ultimi anni è stato l'unico faro di luce nel mondo dei confidi. Ho cominciato a conoscere questo mondo grazie ai rapporti che ho scaricato e stampato a colori (e anche letti). Ora qualcos'alltro si muove (Torino Finanza, etc.) ma fino a qualche tempo fa senza Fedart l'oscurità era quasi totale.
Come dice il prof. io sono di natura attaccabrighe, anche perché in Italia mediamente si dorme, se non ci sono rompi come me che vanno in giro a scassare i sentimenti alla gente si ottiene sempre poco.
Non vedo l'ora di godermi anche il rapporto completo (bando ai doppi sensi, non ce ne sono).
@ Luca: tu l'hai combinata più grossa di tutti, aprendo e animando questo bellissimo ed utilissimo blog ;-) che ci dà la possibilità di interagire in maniera diretta, simpatica e divertente e che raccoglie tutto ciò è rilevante del sistema confidi.

Pietro ha detto...

Ciao a tutti,
non volevo generare un caso, anzi vi dico che oggi ci sono anche le foto e se non mi incasino a breve mettiamo anche i video della presentazione. Per il rapporto completo credo che a questo punto non riusciamo a pubblicarlo prima delle feste, sarà a Gennaio.
@Luca: Professore, l'intenzione era chiamarla come ci eravamo detti ma con i chiari di luna della ricerca e della chiusura di anno abbiamo rimandato a momenti più tranquilli, a breve ci faremo sentire.

Luca ha detto...

Caro Pietro, ci fanno molto piacere i suoi interventi; qui si commenta un po' di tutto, spero che non metta a disagio nessuno.
Speriamo di avere occasione di risentirci nell'anno nuovo.