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mercoledì 15 settembre 2010

Ricorso Eurofidi sui Formigoni loans: il TAR della Lombardia respinge



Il Giornale di di ieri ha dato notizia circa l'esito del ricorso al TAR da parte di Eurofidi contro la limitazione prevista dal bando relativo ai c.d. Formigoni loan, i prestiti subordinati per il rafforzamento del patrimonio di vigilanza dei confidi lombardi. Per essere ammesso un confidi doveva avere erogato l’anno prima almeno i due terzi delle garanzie in favore di imprese lombarde. Eurofidi, pur detenendo un'elevata quota del mercato confidi in Lombardia, per il suo carattere nazionale non era in grado di rispettare una percentuale così elevata rispetto ad un territorio che pesa molto meno di 2/3 sul suo portafoglio complessivo.
La sentenza respinge il ricorso. L'articolo citato ne riprende alcuni passaggi:
Diverso il parere dei giudici: «La clausola contestata è stata inserita poiché lo scopo del finanziamento è quello di agevolare le imprese operanti in Lombardia - scrivono nella motivazione della sentenza - favorendo un rafforzamento patrimoniale di aziende che svolgono la loro attività in un ambito più vasto, si sarebbe finito per favorire il finanziamento di imprese fuori dal territorio regionale, fuori dagli obiettivi. Non vi è alcuna violazione dei principi contenuti nell’articolo 97 della Costituzione poiché la clausola ritenuta lesiva non viola il canone dell'imparzialità poiché pone una delimitazione oggettiva che è sorretta da una sua ragionevolezza in quanto intende garantire che il rafforzamento patrimoniale vada a beneficio delle imprese lombarde». «Per le stesse ragioni - continuano - esso non appare in contrasto neanche con il criterio del buon andamento tenuto conto che finanziare società come quella ricorrente presenti in modo significativo ma non prevalente nella realtà lombarda significherebbe avvantaggiare indirettamente imprese operanti in altre regioni e un comportamento siffatto andrebbe sì contro le finalità della legge regionale che è all’origine dei finanziamenti di cui ci si occupa»
Questa la decisione del giudice amministrativo, che diverge dalla recente segnalazione del Garante per la concorrenza. Sul piano dei principi, si può dissentire. Sul piano pratico, è bene aver evitato il blocco di un intervento urgente. Un intervento non risolutivo, ma necessario per dare ossigeno ai confidi lombardi, che devono comunque affrontare un percorso di riorganizzazione dagli esiti ancora aperti.
Nessuna amministrazione regionale ha i mezzi per pagare a piè di lista le inefficienze dei suoi confidi territoriali. Se decide di sostenerli, fa una scelta politica di cui risponderà, e ha tutto l'interesse a non buttare via i soldi. La pressione sui confidi locali da parte delle amministrazioni regionali sta aumentando, non il contrario. Adesso tutto si gioca sul merito delle decisioni e delle non decisioni che saranno prese. Le decisioni cruciali sono in carico ai confidi.

Luca

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10 commenti:

pico ha detto...

Grave perdita per la Lombardia: è stata gettata l'opportunità di sostenere le imprese attraverso il più grande consorzio fidi europeo.

Luca ha detto...

Il tempo dirà chi aveva ragione, signor Matuschek.

Gigi ha detto...

E' di palese evidenza come questo tipo di interventi sia da evitare.
Se le regioni hanno dei soldi (veri, non prestiti che bisogna restituire) li mettano per fare delle operazioni tranched cover costruendo un portafoglio di imprese regionali. In questo modo l'agevolazione andrebbe alle imprese del territorio indipendentemente dal confidi tramite.
Altrimenti, nonostante l'intervento dei giudici amministrativi l'aiuto indiretto alle imprese fuori regione non viene meno limitando l'accesso ai FL ai soli confidi lombardi. Anzi, probabilmente l'aiuto da indiretto diventa diretto. Intervenendo sul patrimonio di un confidi si agevola il lavoro del confidi stesso e quindi di tutte le imprese che lavorano con quel confidi indipendentemente dalla collocazione geografica. In linea di principio negare ad Eurofidi di accedere a questi contributi e permettere ai confidi lombardi con i soldi della regione Lombardia di finanziare imprese piemontesi, venete, liguri od emiliane conferma che l'aiuto viene dato al confidi (strumento) e non alle imprese (fine ultimo della politica economica). Insomma è la natura dello strumento completamente fuori obiettivo rispetto alle intenzioni della regione. Se i soldi regionali devono rimanere in regione lo strumento giusto sono le tranched cover.

Sapio ha detto...

... o la riproposizione locale del Fondo Centrale di Garanzia.
A ri-proposito di Tranched Cover, ridomando, che fine ha fatto Fondo Innovazione, super tranched cover ?
Ricordo la battuta di conferenziere durante il convegno del 12/7 allorché ci ha raccontato di aver saputo di una profonda impreparazione in materia di una quelle grandi banche che dovrebbero saper trattare le Tranched.

Luca ha detto...

Gigi, su quella partita per ora è andata così. In futuro potrebbero prevalere mega confidi interregionali, o piuttosto confidi con ambiti territoriali ben delimitati che non si pestano i piedi tra di loro più di tanto. Dipenderà da tante cose, tra cui le politiche regionali contano, ma non sono decisive.

Sergio ha detto...

Dalla ratio della sentenza, emergono dubbi anche sui fondi pubblici che in vario modo arrivano ad Eurofidi dalla Regione Piemonte: essi vanno a vantaggio delle imprese del Piemonte?

excelsus ha detto...

Ma concentrare tutte queste risorse pubbliche in un unico strumento nazionale diretto a sostenere le PMI, no?

Sergio ha detto...

Vi segnalo la sentenza del Consiglio di Stato http://www.studionardelli.it/leggi-news.asp?ID=132&cerca=eurofidi

Anonimo ha detto...

Il ricorso è irricevibile

Anonimo ha detto...

Sulla sentenza ho scritto oggi un post