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martedì 22 giugno 2010

La crisi colpisce anche le professioni: emendamento alla manovra chiede aiuto ai confidi



Da una news ASCA:
(ASCA) - Roma, 21 giu - Proposte per venire incontro alle categorie professionali colpite dalla crisi sono state presentate dall'Udc, come emendamenti alla manovra. Lo riferisce in un comunicato il deputato Pierluigi Mantini.
''Con il primo emendamento si chiede di poter rendere interamente deducibili le spese sostenute per la formazione permanente obbligatoria. Con il secondo emendamento - spiega Mantini - si propone uno speciale accesso al credito agevolato attraverso i Confidi anche per le categorie professionali. Si tratta di misure ragionevoli e sostenibili, di un segnale di attenzione concreto e necessario per i milioni di professionisti colpiti dalla crisi economica.
Occorre finalmente comprendere la centralita' del lavoro autonomo in forma professionale verso cui il governo mostra ritardi ingiustificati''.
Sì, molti studi professionali e legali hanno subito un calo di lavoro impressionante. Non sono sicuro che il credito garantito sia lo strumento giusto. Forse c'è bisogno di incoraggiare nuove forme di assistenza professionale che aiutino le aziende ad affrontare la crisi, magari con qualche forma di buono acquisto per sollecitare la domanda.

Luca

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3 commenti:

Gigi ha detto...

La deducibilità per i costi di formazione mi sembra cosa buona e giusta. L'accesso speciale alla finanza agevolata per il tramite dei confidi mi sembra una disposizione inutile oltreché demagogica. Si tratterebbe di rendere equivalenti dal punto di vista delle agevolazioni due cose molto diverse: imprese e professionisti. Il fatto che entrambi abbiano un rischio commerciale non significa che abbiano lo stesso tipo di rischio imprenditoriale. L'organizzazione delle imprese è ben altra cosa rispetto l'organizzazione del professionista. La flessibilità dell'azienda-impresa è molto più bassa rispetto alla flessibilità dell'azienda-professionista e merita dei sostegni nei momenti di contingenza negativa, soprattutto quando la velocità dei cambiamenti è alta ma con adeguati sostegni si può recuperare il mercato. Il professionista in Italia è generalmente one-man-shop e quindi salvare i professionisti non significa aiutare l'occupazione. Come dice Luca, sarebbe molto meglio aiutare le imprese ad avere più servizi dai professionisti (consulenza?). Con questo si aiuterebbero le imprese, l'occupazione ed i professionisti (sempre che questi adeguino l'offerta...)

bartolo mililli ha detto...

Ciao Gigi e Luca. In Sicilia i professionisti accedono al contributo in conto interessi regionale al pari delle imprese. La legge regionale è la 11/2005. Il rapporto professionisti imprese è all'incirca pari a 5/100. Il requisito è quello di essere professionisti iscritti in un albo professionale con partita iva e quindi essere una entità economica (come sono le imprese) come definita dalla UE. Inoltre i professionisti, come da 9' aggiornamento della 236, sono ammessi a soci dei confidi, come appunto confermato da bkit. Saluti

Roberto Cappelloni ha detto...

Probabilmente i professionisti (specialmente giovani e non molto strutturati), con problematiche di crisi molto vicine alle imprese, potrebbero accontentarsi dell'accesso alla garanzia ed alle condizioni ordinarie convenzionate dai confidi, in genere di gran lunga migliori, rispetto alle condizioni trattabili direttamente con gli Istituti Bancari. Credo che la proposta dell'UDC possa essere fatta propria da tutto l'arco parlamentare.