aleablog

lunedì 17 maggio 2010

Aggiornamenti su Fondo italiano di investimento e Banca per il Mezzogiorno



Come anticipato da Gigi in un commento a questo post, il Sole 24 ore di ieri riferiva dei progressi di due strumenti di finanza per lo sviluppo promossi dal Governo in partnership con gruppi bancari, associazioni, poste: si tratta del Fondo Italiano di Investimenti e della Banca per il Mezzogiorno.
Il Fondo italiano d'investimento ...
favorisce il rafforzamento patrimoniale e l'aggregazione delle Pmi. La Sgr è stata costituita a metà marzo con i 3,5 milioni versati da sette soci (Mef, Abi, Confindustria, Cdp, Unicredit, Intesa San Paolo e Mps) con quote paritetiche di capitale (0,5 milioni). Domani il cda, presieduto da Marco Vitale e nel quale il Mef è rappresentato dal dirigente generale Andrea Montanino, analizzerà la documentazione preparata per la Banca d'Italia: il piano di attività, la struttura organizzativa, costi e ricavi. Se tutto andrà bene, la richiesta di autorizzazione approderà in Via Nazionale entro maggio e sarà approvata entro l'estate per consentire al fondo di iniziare a operare a settembre.
Le prime sottoscrizioni di quote, per 1 miliardo, saranno a carico di Cdp (senza attingere al risparmio postale) e delle tre banche nella Sgr. Tutti gli istituti di credito potranno partecipare, successivamente. Il bacino di Pmi potenziale è estremamente ampio (15.000 imprese di cui 10.000 manifatturiere con un fatturato compreso tra 10 e 100 milioni di euro). La Sgr sceglierà a breve tre senior partner, selezionandoli da una cinquantina di proposte, per formare tre team suddivisi per aree geografiche: Nord-Ovest, Nord-Est e Centro-Sud. L'impiego del patrimonio del fondo è flessibile: per accelerare l'avvio, inizierà come fondo di fondi, con interventi indiretti.
Quanto alla Banca per il Mezzogiorno ...
Il comitato promotore [...] entro la prossima settimana analizzerà le proposte avanzate da quattro advisor industriali di prestigio, per poi sceglierne uno entro fine maggio. La formula ricercata è quella della merchant bank, "una piccola Mediobanca assieme a un piccolo mediocredito centrale": potrà contare sulla rete degli sportelli già operativi delle banche di credito cooperativo e delle casse rurali per il mezzogiorno e di Poste. Le linee di business iniziali saranno tre: la consulenza alle banche socie per le operazioni di finanza strutturata, la partecipazione nelle gare per gli strumenti agevolativi del credito, l'attività nelle garanzie per divenire polo aggregatore dei 377 Confidi che operano nel Mezzogiorno in maniera troppo polverizzata.
Nella rete territoriale della futura banca del Sud entrerebbero anche i confidi, quindi. I contenuti della sua operatività nei vari ambiti menzionati (finanza strutturata, credito agevolato, garanzie) sono però ancora da specificare.
Il MEF ha inoltre specificato le procedure per avviare l'emissione, da parte della Banca per il Mezzogiorno e di altri soggetti, dei bond per il finanziamento di iniziative economiche nel Sud, che beneficiano dell'aliquota agevolata di imposta sostitutiva del 5% (anziché del 12,5%).

Luca

Stampa questo post

Nessun commento: