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venerdì 16 gennaio 2009

Uscito il Bollettino economico della Banca d'Italia 1/2009



Ne parlano tutti i quotidiani oggi, lo trovate qui. Sul fronte reale le previsioni sono, prevedibilmente, negative (PIL -2% nel 2009). Ecco una stralcio dal sommario che tratta del credito.
Rallenta il credito bancario - Il credito bancario cresce a tassi ancora sostenuti ma è in rallentamento, riflettendo una domanda di finanziamenti da parte di imprese e famiglie resa più prudente dalla recessione. Il rallentamento del credito è più intenso nei confronti delle piccole imprese. L'indagine periodica sul credito condotta dalla Banca d'Italia segnala inoltre un progressivo inasprimento delle condizioni di concessione dei prestiti; è in aumento, secondo altri sondaggi, la percentuale di imprese che incontrano difficoltà nel finanziarsi. Le banche, in Italia come in altri paesi, adattano l'attivo dei propri bilanci alle difficoltà di provvista e al costo crescente della stessa. L'allentamento delle tensioni sui mercati monetari e finanziari e il rafforzamento patrimoniale degli intermediari, facilitati dalle misure prese dal Governo e dalla Banca d'Italia, potranno contribuire a distendere le condizioni di offerta di credito. I dati relativi alle prime due decadi di dicembre segnalano che le recenti riduzioni dei tassi ufficiali si stanno gradualmente trasmettendo ai tassi sui prestiti bancari.
E poi dal Bollettino a pag. 35 il passo sulla qualità del credito:
La qualità del credito ha iniziato a risentire del peggioramento ciclico. Dati preliminari indicano che nel corso del terzo trimestre del 2008, al netto della componente stagionale, il flusso di nuove sofferenze in rapporto ai prestiti è aumentato. La crescita è stata più forte per il credito erogato nel mezzogiorno e, a livello settoriale, per quello concesso alle imprese di costruzioni. Il tasso d’insolvenza dei prestiti concessi alle famiglie consumatrici è invece rimasto sostanzialmente stabile.
Amici che vi occupate come me di finanza delle Pmi, spremiamo le meningi e tiriamo su le maniche. Che la crisi non ci colga imbambolati, ne va dell'onore nostro e del Paese.

Luca

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