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martedì 30 dicembre 2008

Per l'Economist il 2009 sarà la prova del fuoco per le leggi fallimentari europee



Con un tasso di default che per S&P potrebbe presto superare il 10% tra i debitori con rating speculativo (sotto BBB), il 2009 metterà a dura prova le nuove leggi in materia fallimentare che molti paesi europei hanno introdotto nei più tranquilli anni passati. Un articolo dell'ultimo numero dell'Economist fa una rassegna delle principali giurisdizioni, mettendo in luce le diversità (molto marcate) e i difetti.

Luca

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1 commento:

sapio ha detto...

Richiamo l'attenzione su questo passaggio:
"According to European Union law, a company can request to file for bankruptcy in the country where it has its 'centre of main interest', and creditors will fight to avoid the worst regimes. In countries where creditors cannot avoid a raw deal, companies' cost of capital could rise sharply." L'Italia è fra i paesi che sfavoriscono di più i creditori e quindi dovrebbe subire maggiori costi del capitale.
Un'altro punto che non abbiamo mai affrontato è il negativo effetto sulla LGD (e quindi sul tasso praticato alle imprese) della lentezza delle procedure giudiziarie civili. Le imprese italiane pagano il conto dell'inefficienza giudiziaria !