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lunedì 13 ottobre 2008

Dal vertice di Parigi, la ricetta dei leader dell'Eurozona



Dal Corriere, riprendo le linee del piano d'azione concordato ieri a Parigi nel vertice straordinario dei 15 paesi dell'Eurozona:
I governi renderanno disponibili per un periodo di tempo limitato garanzie, assicurazioni, acquisti diretti e altri simili accordi sui nuovi debiti a medio termine nelle principali banche. In tutti i casi, si legge ancora nel documento, queste azioni dovranno essere strutturate in modo tale da evitare ogni distorsione di mercato e ogni possibile abuso a danno di chi non ne beneficerà. Per assicurare che questa indicazione venga rispettata, recita il documento, il prezzo di questi strumenti dovrà riflettere le normali condizioni di mercato e ne dovranno beneficiare tutte le istituzioni finanziarie presenti sui territori nazionali. Inoltre i governi potranno imporre ulteriori condizioni ai beneficiari di queste misure, condizioni che potrebbe comprendere anche un adeguato supporto all'economia reale. Infine questo schema sarà limitato nel tempo e nell'ammontare e sarà applicato sotto stretta sorveglianza delle autorità finanziarie fino al 31 dicembre 2009.
Arrivano quindi le garanzie statali sull'interbancario e, in prospettiva, sostegno al funding a medio termine destinato all'economia (con rifinanziamento su fondi pubblici o garanzie, presumo). Nei paesi più colpiti dalla crisi (USA primo di tutti) il mercato monetario si è spostato sul bilancio della Fed, che rifinanzia per durate crescenti per poi riacquisire depositi dalle banche che tesaurizzano liquidità, passando poi a comprare direttamente commercial paper. Con la garanzia pubblica si spera che il mercato riprenda a fare il suo lavoro. Sarkozy, portavoce del vertice, ha detto che non si faranno regali alle banche, che tutto si farà a condizioni di mercato. Prezzare una garanzia in una situazione di crisi sistemica è un lavoro titanico: quali saranno gli equilibri di mercato dopo che il piano di salvataggio sarà andato a buon fine? Sarà salvata la solvibilità del sistema, ma non a costo zero: chi, come e quando pagherà il conto? Al momento sono questioni secondarie, o rinviabili. Là dove serve la mano pubblica scenderà pesantemente, e senza far calcoli complicati.
Sull'entità degli interventi, aspettiamo per oggi alle 16.00 i dettagli dei piani dei governi nazionali, coordinati secondo le linee assunte a Parigi. Indiscrezioni sul piano allo studio nel Regno Unito, che pure si sta coordinando con Eurolandia, parla di garanzie sull'interbancario per 320 miliardi di euro. E in Italia? Siamo messi molto, molto meglio, ma aspettiamo le ore 16.00 per saperne di più.

Luca

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