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martedì 11 dicembre 2007

Due paper della Banca d'Italia su (a) cartolarizzazione e politica monetaria e (b) fusioni bancarie e credito alle PMI



Nei Temi di discussione della Banca d'Italia è uscito uno studio di Yener Altunbas, Leonardo Gambacorta e David Marqués su Gli effetti della cartolarizzazione sul canale creditizio (Securitisation and the bank lending channel). Raggiunge interessanti conclusioni:
Il principale risultato del lavoro è che negli ultimi anni il ricorso delle banche alla cartolarizzazione ha reso la loro offerta di credito meno sensibile a mutamenti delle condizioni monetarie. La minore reattività dell’offerta di credito può essere ricondotta a due spiegazioni: a) la cartolarizzazione dei prestiti ha consentito agli intermediari di aumentare la liquidità delle attività in bilancio e di ridurre così gli effetti di una contrazione della raccolta nel caso di una restrizione della politica monetaria; b) essa ha permesso, inoltre, di trasferire una parte del rischio di credito al mercato e quindi di ridurre i requisiti patrimoniali necessari allo svolgimento dell’attività di intermediazione creditizia. Tuttavia, i risultati indicano che la minore reattività dell’offerta di credito a variazioni della stance di politica monetaria, indotta dall’uso della cartolarizzazione, dipende in modo cruciale, oltre che dalle condizioni di liquidità dei mercati, anche dall’andamento del ciclo economico e dalla rischiosità delle banche. La rilevanza quantitativa del canale creditizio di trasmissione della politica monetaria potrebbe tornare ad ampliarsi in condizioni di mercato avverse che limitino l’attività di cartolarizzazione degli attivi bancari.
Segnalo inoltre il paper di Enrico Beretta e Silvia Del Prete, "Aggregazioni bancarie e specializzazione nel credito alle PMI: peculiarità per area geografica". Cito dall'abstract:
Il lavoro è condotto su un campione di banche italiane nel periodo 1990-2004. La quota di credito accordato alle piccole imprese (PMI) dalle banche coinvolte in operazioni di fusione si riduce, soprattutto nel Mezzogiorno e nel Nord Est; la quota tende invece ad aumentare in seguito alle operazioni di acquisizione, in tutte le aree territoriali.

Luca

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2 commenti:

sapio ha detto...

Nell'esaminare la convenienza di una cartolarizzazione è opportuno calcolare solo il costo di raccolta risultante senza tener conto del rendimento atteso dal reinvestimento, al netto del rischio, della liquidità ottenuta(Raroc entrante)? Semplificando: è conveniente cartolarizzare mutui per reinvestire la liquidità ottenuta in nuovi mutui ?

Luca ha detto...

Caro Sapio, forse i lettori del blog non si sentono a loro agio tanto da discutere qui dei temi interessanti che sollevi. Se posso esprimere il mio parere, penso che sia corretto, come mi pare tu prospetti, valutare la convenienza in base all'effetto sul raroc e sul valore della banca tenendo conto anche del reimpiego della liquidità mobilizzata con la cartolarizzazione (senza dimenticare che può rimanere a carico la parte trattenuta o ripresa dei rischi portafoglio ceduto)