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mercoledì 9 maggio 2007

Un pomeriggio italiano



Oggi ho preso parte ad un happening in forma di convegno: lo Studio Tosi di Verona mi ha invitato a parlare su Basilea 2 nell'ambito del SIAB, fiera dell'arte bianca. Tra stand di impastatrici, forni e macchine per la pasta fresca, era allestito uno spazio convegni. Presenti l'organizzatore, i due relatori e un pubblico che ha oscillato tra 1 e 4 unità. A metà del mio classico intervento sugli impatti di Basilea 2, si è sviluppata una discussione interessante con l'altro relatore, dott. Bosio dello Studio Tosi, e una (la) persona del pubblico, ingegnere elettronico ex Alenia, che ora produce componenti elettroniche per l'automazione dei forni. Nemmeno Samuel Beckett avrebbe potuto scrivere un copione perfetto come quello che abbiamo interpretato a Verona.
Perché così poca gente? Dovete sapere che in contemporanea all'evento di Verona, si tiene una fiera di settore concorrente al polo fieristico di Milano. Ieri due operatori si sono dati appuntamento al cellulare "fuori della fiera" e si sono aspettati due ore perché uno era a Pero, l'altro a Verona sud!
Cose che succedono, specialmente da noi. Sono stato contento di conoscere Paolo Tosi, la persona simpaticissima che mi ha invitato. Ha sviluppato una struttura di 30 persone che lavora su progetti di formazione, consulenza, sviluppo locale nel nord Italia, in Cechia, Bulgaria e Romania. Ad esempio, aiuta gli enti locali ad ottenere fondi su bandi europei. So di altre società che lavorano moltissimo su queste iniziative.
Strano paese, il nostro. Su molti fronti, gli attori pubblici sono poco dinamici. Soggetti privati intrapredenti possono fare molto, e meno male che ce ne sono.

Luca

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