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giovedì 2 marzo 2006

XBRL Italia: adelante, con juicio



Riapriamo i collegamenti dopo qualche settimana di silenzio. Tra le novità, due riguardano XBRL:

- prosegue il progetto Infocamere (a cui partecipiamo dal suo inizio) sulla tassonomia italiana (GAAP Italy è il nome provvisorio). Abbiamo già i prospetti di sintesi obbligatori (conto economico e stato patrimoniale)in forma ordinaria e abbreviata. Si è cominciato a lavorare sulla struttura della Nota integrativa al bilancio. Infocamere, con l'appoggio degli ordini dei dottori commercialisti e dei ragionieri, prima dell'estate intende avviare una sperimentazione delle procedure di deposito del bilancio in formato XBRL presso il registro delle imprese. Siamo in contatto con Assosoftware, che rappresenta i vendor di software gestionale, per facilitare la diffusione di conoscenze su XBRL e la nostra tassonomia, in modo che i pacchetti contabili più diffusi siano quanto prima provvisti di funzioni di export dei bilanci in formato XBRL. Era quanto auspicavo nel mio intervento al convegno ABI dell'aprile 2005. Anche l'OIC, standard setter per l'Italia, dovrebbe essere coinvolto (sono in corso i primi contatti tramite gli ordini);

- in parallelo, un tavolo promosso dall'ABI, al quale partecipano authorities e associazioni di categoria, sta promuovendo la giurisdizione XBRL Italia; tra i soci promotori è in approvazione lo statuto; la base associativa è aperta a successive adesioni di soggetti istituzionali, professionali, accademici e commerciali; il passo successivo sarà nei confronti del consorzio XBRL international, che deve dare un OK, e del progetto XBRL Europe, che ha la mission di seguire e supportare la nascita di giurisdizioni nazionali nei paesi dell'Unione europea.

Quanto fatto non è poco, anche se si poteva fare di più, soprattutto per collegare e coordinare le due linee di lavoro, tra loro complementari. Ho sollecitato le persone con cui lavoro sul progetto Infocamere, e gli amici dell'ABI, a cercare questo coordinamento, e penso che ci siano le condizioni per realizzarlo.
In Italia, soffriamo di uno scollamento tra livelli politici e tecnici. Un tema nuovo, tecnicamente complesso come XBRL, può incontrare diverse resistenze. I rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni professionali sono molto cauti, con qualche ecccezione, nell'aprirsi a novità che potrebbero rendere obsolete le soluzioni che si usano oggi, o imporre investimenti per l'adeguamento ai nuovi standard. Del resto, anche in altri paesi importanti, come la Francia, ci si è mossi con molta prudenza.
I progressi non sono aiutati dalla sindrome del posto in prima fila, per cui ci si muove sulle innovazioni, ma cercando di avere qualche forma di vantaggio (prestigio, esclusiva) sugli altri, atteggiamento che chiaramente collide con la natura aperta di questo standard, ostacolando la comunicazione e l'intesa con gli altri stakeholder.
Non voglio però fare l'ennesima predica professorale sull'Italia delle rendite e delle corporazioni: abbiamo dei limiti, lo sappiamo, ma si può far molto per superarli facendosi avanti con proposte concrete, stimolanti e di comune vantaggio. Continueremo a dare il nostro piccolo contributo perché questa posizione prevalga. Luca

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1 commento:

DARIO FEDERICI ha detto...

L'introduzione dell'XBRL come forma standard di reporting d'impresa non permetterà soltanto maggiore trasparenza per gli staekholders, ma potrebbe contribuire notevolmente alla lotta all'evasione fiscale. Esteso non soltanto quindi alle imprese obbligate al deposito del bilancio ma a tutte le imprese, garantirebbe maggiore trasparenza anche nei confronti dell'erario. L'attuale procedura di compilazione degli studi di settore per esempio potrebbe essere completamente automatizzata, riducendo in tal modo non solo inutili burocrazie ma anche possibilità di frode nei confronti dello stato.
Speriamo solo che la classe politica italiana, troppo sorda verso i progetti di innovazione vera si attivi al fine dell'implementazione di questi progetti.
Grazie.