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venerdì 3 marzo 2006

Piani finanziari e project financing



Il Comune di Mezzolombardo (nella piana rotaliana, all'imbocco della Val di Non) mi ha coinvolto qualche mese fa nella commissione di valutazione di un project financing riguardante la costruzione e la concessione in gestione per 20 anni di un centro natatorio (vulgo, una piscina). Si trattava della prima fase di un procedimento complesso, quella della selezione del promotore sulla base della valutazione di progetti preliminari. A questa prima, che dà al promotore una prelazione sull'esecuzione del progetto, ne seguono altre due.
E' stata un'esperienza interessante per diversi motivi. La commissione ospitava competenze variegate: oltre a me un esperto bancario di estrazione operativa, (l'amico Lucio Chiricozzi), l'ingegnere a capo dei servizi tecnici del comune e un suo collega esperto di piscine, coordinati dal segretario comunale. Il dibattito è stato molto ricco: gli ingegneri non ci hanno nascosto nulla della miriade di problemi strutturali e funzionali, noi esperti finanziari abbiamo praticamente rifatto i piani presentati dalle imprese concorrenti, mentre il segretario vigilava sulla compliance procedurale e sul raccordo con il livello politico dell'Amministrazione. Tutto è stato discusso in maniera approfondita in numerose riunioni.
Non avevo esperienze specifiche di project, anche se mi era capitato di studiare l'argomento. Per chi è abituato a valutare gli investimenti di imprese private, si tratta di un mondo nuovo. Riassumo le cose che mi hanno colpito:

- il progetto è valutato secondo criteri molteplici, non tutti misurabili e spesso divergenti; l'ente pubblico premia (a) l'apporto di capitali privati (debito e capitale netto), che riduce l'impegno pubblico, (b) le basse tariffe sui servizi erogati, a beneficio degli utenti, (c) i bassi costi di gestione, apprezzati in vista della ripresa in carico dell'impianto allo scadere della concessione; (d) il piano deve essere finanziariamente sostenibile, quindi si deve fare, di fatto, un rating della società progetto; (e)naturalmente, l'opera deve essere valida esteticamente e funzionalmente (e qui gli ingegneri si scatenano);

- in questa fase della valutazione, gli aspetti critici sono la qualità dei progetti e l'affidabilità del promotore, soprattutto la sua capacità di organizzare la progettazione e l'esecuzione assicurando, su una base patrimoniale adeguata, l'equilibrio economico e finanziario della gestione della società progetto per l'intera sua durata; il promotore dovrebbe cercare il rendimento sull'investimento finanziario di capitale netto, più che i redditi sulla costruzione (nei quali non c'è comunque la plusvalenza sul terreno, che viene di solito concesso in uso dall'ente pubblico); non tutti i promotori hanno questo approccio;

- i concorrenti possono interpretare queste regole in maniera difforme; nel nostro caso, un concorrente ha presentato cifre in apparenza migliori, date dal mix di basse tariffe sui servizi base (nuoto libero) e elevati ricavi e margini sui servizi a valore aggiunto (wellness); con una leva finanziaria molto spinta si otteneva un'eccellente tasso di rendimento sul capitale netto più la copertura dei flussi sul debito; in uno scenario prudente le cifre diventavano molto meno rassicuranti; morale, stiamo attenti a non fidarci troppo di formule di valutazione che ponderano misure di VAN, TIR, Debt service coverage ratio basate sui piani presentati dai concorrenti, un giudizio di merito è inevitabile; farebbe comodo una formula per selezionare il progetto migliore, ma sarebbe un pericolo (e una tentazione per i promotori).

Tante altre cose si potrebbero aggiungere. Alla fine dei lavori, pensavo che sarebbe molto utile avere un sistema informativo per supportare la raccolta e la valutazione delle proposte. Ad esempio, perché chiedere piani su carta, asseverati da banche che si limitano a controllare la coerenza logica e matematica, quando l'ente pubblico potrebbe far caricare le ipotesi su un modello precostruito, nel quale si fissi una struttura comune di driver di ricavo, costo, investimento e copertura finanziaria? I calcoli da fare sono molto più numerosi e complessi per la coesistenza di criteri pubblici e privati, e le cifre possono ballare per tanti motivi: meglio quindi avere schemi omogenei. Per di più, l'ente pubblico deve essere precisissimo nello spuntare i dati, che poi finiscono in atti amministrativi a rischio di ricorso. Flavio Bazzana ha sviluppato per la Provincia di Trento un modello del genere, applicato agli investimenti pubblici. Se ne potrebbe fare una versione per il project. Luca

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12 commenti:

Claudia ha detto...

Ciao Luca,
ho letto con interesse la tua esperienza nel project in Trentino.
Ho notato che in provincia di Trento stanno iniziando ad interessarsi a tale strumento finanziario (se non sbaglio ' stata costituita la Cassa del Trentino SpA con sede presso Tecnofin che, oltre ad occuparsi di finanziamenti diretti agli enti pubblici - sai per caso se sono interessati ad approvvigionarsi sul mercato attraverso emissioni obbligazionarie tipo revenue? - dedicher' una parte delle sue attivit' allo sviluppo e promozione del project finance in trentino).
Attualmente, da circa 1 anno e mezzo, lavoro sul project financing in Lombardia (dalla parte del pubblico) e sarei piuttosto interessata ad entrare in un team dedicato alla redazione della documentazione (PEF contenuto nella proposta ex art. 37 bis legge Merloni... ma anche offerta in caso di procedura ad iniziativa pubblica)dalle parti di Trento, meglio se a Rovereto.
A breve vorrei trasferirmi ad Enguiso di Concei, dove ho gi' la casa e sto cercando di far combaciare la mia passione per la valle di ledro con le mie esperienze ed aspettative professionali, specialmente applicate al project financing.
Sai per caso se oltre alla project financing consulting (Trento) stanno nascendo altre societ' o team dedicati allo sviluppo de project financing dalle parti di Rovereto?
Ti ringrazio.
Claudia

Luca Erzegovesi ha detto...

Claudia, vedo che il Trentino piace ai lombardi come luogo dove trasferirsi. Anch'io ho fatto la stessa scelta 13 anni fa e ne sono molto contento (e con me mia moglie e i miei tre figli). Se tornereremo a lavorare sul project, o sulla finanza pubblico-privata, ti terremo informata. Le finanziarie della Provincia di Trento sono molto dinamiche, e penso che abbiano in cantiere progetti di asset backed financing. Non conosco invece societ' di consulenza che lavorano sul project con base a Rovereto. Ciao. Luca

Claudia ha detto...

Ti ringrazio molto e mi fa piacere sapere che altri lombardi fanno la mia stessa scelta. Se poi risultano soddisfatti della scelta effettuata, a maggior ragione mi sento ancora pi' spronata a trasferirmi in Trentino.
Ti scrivo anche per informarti che oltre al project financing, sto svolgendo ricerche ed analisi di benchmarking applicate alle tecniche di finanziamento infrastrutturale (sia sugli aspetti economico-finanziari, giuridico-procedurali che organizzativi) al fine di individuare i modelli di successo presenti sulla scena internazionale da applicare a progetti nazionali. Alcune di tali tecniche presuppongono il coinvolgimento del privato (Public Private Partnership) altre invece indagano su innovativi sistemi di finanziamento completamente pubblico (l'esperienza statunitense ne ' un esempio).
In caso tu venga a conoscenza di attivit' di ricerca su metodi di finanziamento innovativi da applicare a progetti provinciali, ti informo che sarei molto interessata a parteciparvi.
Grazie ancora per la tua disponibilit' e ti auguro un buon fine settimana.
Claudia

Andrea ha detto...

Ciao Luca,
' la prima volta che leggo il blog ed ho trovato il tuo articolo sul poject financing molto interessante...
Io ho svolto la mia tesi di laurea sul project financing, pi' in particolare il ruolo della banca locale nella "finanza di progetto". Nonostante lavori presso uno studio di commercialisti (sono laureato in Economia e Commercio) ho continuato a studiare e fare ricerche sul project financing. Vorrei specializzarmi su questa metodologia finanziaria, non s' se fare un corso o master visto che nessuna banca o studio mi risponde...posso chiederti un consiglio?
Grazie e scusa per l'invadenza.
Andrea

Claudia ha detto...

Ciao andrea,
non so dove abiti, ma se vivi e lavori dalle parti di Milano allora ti consiglio di iniziare a partecipare ai convegni di Finlombarda.
Il 15 giugno ad esempio ' in programma un Convegno sulla finanza di progetto applicata alla sanit'. Il Convegno inoltre ' completamente gratuito.
Per quanto riguarda invece gli studi e gli approfondimenti sul tema della finanza di progetto, ti consiglio il libro di Gatti sul project financing (edizione del 1999). Ora non mi ricordo il titolo esatto, ma se ti informi presso la Bocconi sicuramente ti sapranno dare informazioni esaurienti. Inoltre ho trovato piuttosto interessante un libro (pi' che altro una raccolta di articoli) intitolato la "Finanza di Progetto problemi e prospettive" Edizione Franco Angeli, 2005 (Raccolta: Economia e Diritto del Terziario).
Inoltre su internet ci sono molti studi in merito allo strumento (ad esempio ti consiglierei di dare un'occhiata sul sito di Finlombarda, dell'Unit' Tecnica Finanza di Progetto e sul sito dell'IGI- Istituto Grandi Infrastrutture).
Inoltre siccome i precursori del project financing sono gli inglesi, ti consiglierei di dare un'occhiata sul sito della NAO (national audit office), soprattutto in merito al Public Sector Comparator e al Value for Money, e sul sito della Partnerships UK.
Infine inizia a leggere il nuovo codice degli appalti... prima di approfondire tutti gli aspetti economico finanziari dello strumento, ' molto meglio sapere tutti gli aspetti procedurali... Il project financing, se applicato alle opere pubbliche, ' uno strumento molto complesso da gestire... e bisogna chiarirsi le idee su tutti gli aspetti, tra cui non solo quelli finanziari, ma anche legali, procedurali, assicurativi ecc...
Se poi ti piacerebbe lavorare sullo strumento del project financing e vivi dalle parti di Milano perch' non invii un tuo curriculum vitae a Finlombarda?
Si sta liberando un posto...

Rossella ha detto...

Ciao Claudia,
questa è la prima volta che leggo il blog e l'ho trovato molto interessante.
Sono una laureanda in Economia Aziendale e la mia tesi di laurea concerne il project financing, più in particolare la rilevanza del piano economico-finanziario per il privato e per la Pubblica Amministrazione.
Mi piacerebbe molto lavorare in questo campo potresti darmi dei consigli e dei suggerimenti?
Grazie
Rossella

Gianfranco ha detto...

Ciao a tutti,
sono un laureando in Economia Aziendale la mia tesi è sul project financing in sanità e sto sviluppando una simulazione di PEF su un'ospedale, avete qualche dritta sul modello economico finanziario. grazie

Luca ha detto...

Penso che lei conosca già il Manuale del project financing di Stefano Gatti, che ha allegato un file excel. Noi utilizziamo il software quantrix modeler, ma non è molto diffuso. Di solito conoscendo bene il progetto il modello si cuce sopra come un abito su misura, e non ci sono problemi particolari.
Buon lavoro!

Gianfranco ha detto...

Grazie, ho letto il Manuale del project financing di Gatti, ma purtroppo la copia in biblioteca della mia università non aveva il file, lei c'è l'ha?

Gianfranco ha detto...

Un informazione, come tempi di incasso dagli enti pubblici? Va bene 138 gg.(Dato Repubblica)

Gianfranco ha detto...

Ho trovato il file del Manuale di Gatti, ma mal si adatta, ho letto Quantrix c'è una guidda in italiano o degli esempi di progetti di pf

Luca ha detto...

Quantrix non ha un manuale in italiano, e non sono disponibili per ora esempi di PF pronti per l'uso. Le consiglierei di fare un suo modello in excel, per rimanere su uno strumento familiare.